Appalto rifiuti a Chiavari, “i funzionari risarciscano il Comune per 3,7 milioni”

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La Guardia di Finanza di Chiavari

La Guardia di Finanza comunica le risultanze della propria “inchiesta Poseidonia” e contesta ai dipendenti del Comune di Chiavari anche proroghe degli appalti avvenuti “in violazione dei principi di trasparenza e concorrenza”. Quantificato un maxi danno erariale.

Irregolarità di procedure e proroghe in assenza di nuovi bandi: la Guardia di Finanza contesta queste operazioni ai tre funzionari del Comune di Chiavari già indagati per lo smaltimento delle alghe dalla spiaggia vicina al porto. Le Fiamme Gialle, proseguendo quella indagine, hanno segnalato alla Procura della Corte dei Conti di Genova un danno erariale da ben 3 milioni e 700mila euro, indicando che dovrebbero essere risarciti con i propri beni personali dagli amministratori infedeli. I primi reati contestati erano turbativa d’asta, falsità ideologica e truffa aggravata ai danni dell’ente locale. I finanzieri riferiscono però che, analizzando la documentazione amministrativa e contabile acquisita presso la sede del Comune, per appalti per un valore complessivo di oltre 15 milioni di euro, hanno riscontrato che, dovendo assicurare la continuità del servizio pubblico, diverse assegnazioni, alle stesse imprese, avvenivano in violazione dei principi di trasparenza e concorrenza in materia di affidamento di pubblici contratti. L’accusa, inoltre, ribadisce che, dall’analisi della documentazione relativa all’assegnazione dei lavori di raccolta e trasporto delle alghe depositatesi nel 2014 sulla spiaggia adiacente il porto di Chiavari, era emersa l’applicazione, da parte dell’impresa affidataria, di prezzi gonfiati, fatturati al Comune, di oltre il 300% rispetto a quelli reali.