Attentato all’ispettore, scaricabarile tra i tre uomini interrogati

Attentato all’ispettore, scaricabarile tra i tre uomini interrogati
I tre restano nel carcere di Chiavari

I tre uomini coinvolti coinvolti nell’attentato a un ispettore di polizia avvenuto a Casarza oggi sono comparsi davanti al Gip per l’interrogatorio di garanzia: hanno ammesso di conoscersi, ma hanno scaricato uno sull’altro le responsabilità. I tre restano in carcere.

Si sono svolti oggi gli interrogatori dei tre uomini coinvolti nell’attentato organizzato poco più di un anno fa nei confronti di un ispettore di polizia giudiziaria residente a Casarza Ligure. Ha respinto le accuse Giuseppe Zambito, l’ex cognato dell’ispettore, accusato di essere il mandante dell’esplosione. L’uomo, in carcere da due giorni a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare, è comparso oggi davanti al Gip Mauro Amisano per l ‘interrogatorio di garanzia al fianco del proprio legale Fabio Maggiorelli e, durante il colloquio durato circa un’ora, ha ammesso di conoscere Andrea Berardi, il 53enne sestrese ex legionario che avrebbe posizionato l’ordigno confezionato con oltre un chilo di polvere pirica, affermando però di non aver mai commissionato l’attentato. Sempre oggi è stato sentito in carcere anche Berardi, che invece ha dichiarato di aver agito su indicazione del presunto mandante dietro il pagamento di una modesta cifra. In mattinata c’e’ stato anche l’interrogatorio di garanzia del terzo uomo, Alessandro Grondona, che secondo gli inquirenti avrebbe consegnato l’ordigno all’ex legionario: il “fuochino” rapallese, difeso dal legale Stefano De Bernardi, ha ammesso di aver consegnato un “potente fuoco pirotecnico” a Berardi senza però, ha aggiunto, sapere cosa ne volesse fare. I tre indagati restano in carcere, come disposto dal giudice per l’indagine preliminare.