Bilancio di Chiavari, Levaggi si dice soddisfatto, opposizione critica

Il sindaco di Chiavari Roberto Levaggi
Il sindaco di Chiavari Roberto Levaggi
Il sindaco di Chiavari Roberto Levaggi

Per il sindaco il voto contrario dell’opposizione rientra nella “naturale dialettica tra maggioranza e minoranza” e del documento sottolinea gli aspetti positivi, ma dall’opposizione arrivano critiche soprtattutto sull’Irpef e le opere pubbliche.

Il consiglio comunale di Chiavari si è spaccato ieri sera sul bilancio di previsione 2014, con il voto contrario dell’opposizione anche sul piano delle opere pubbliche. Il sindaco Roberto Levaggi però si dice soddisfatto e parla di “naturale dialettica che dev’esserci nella formazione di un bilancio tra maggioranza e minoranza”: “La difficile congiuntura economico-finanziaria causata dalle ultime leggi dello stato ha imposto alcuni sacrifici: contiamo comunque di poter realizzare circa 6 milioni di opere pubbliche quest’anno con soldi “reali”, veri, provenienti sia da alienazioni, sia da oneri di urbanizzazione, sia dall’avanzo di amministrazione del 2013”. Fra gli esempi, la nuova scuola Mazzini e alcuni investimenti su strade, parchi e verde cittadino. Per Levaggi, quello di Chiavari è un “bilancio molto sano”: “Non abbiamo debiti nei confronti delle imprese: in 30 o 60 giorni riusciamo a pagare i nostri fornitori, i nostri artigiani e questo non è un fatto da poco. L’approvazione del bilancio naturalmente ci sprona, adesso, a fare sempre meglio, ma in un momento di difficoltà come questo, presentare un bilancio di previsione in anticipo, e che traguarda obiettivi ambiziosi è già un atto importante ed un segnale positivo”.

Di tutt’altro avviso ovviamente l’opposizione. La cagruppo di Chiavari Avanti Così Silvia Garibaldi, che ha bocciato il piano delle opere pubbliche, dice: “Mi pare che sostanzialmente si siano semplicemente traslate di un anno le opere previste nel piano dell’anno scorso: per piazza Mazzini hanno deciso di fare la facciata, anzi di pulire la facciata di un palazzo in cui piove dentro e di sistemare l’illuminazione; per Palazzo Rocca si fanno piccole opere mentre bisognerebbe pensare ad una riqualificazione globale e ben fatta, quello che potrebbe essere il cuore pulsante della cultura della Città rischia di diventare una Colonia Fara in centro; per la manutenzione straordinaria Passeggiata a mare si parla di tratti: speriamo che ci sia una visione globale e che non si pensi all’ennesima arlecchinata”. Garibaldi ha votato no anche all’addizionale Irpef (“irrecepibile”), aliquote Imu, Tari e bilancio preventivo: “Sono ben conscia che lo Stato centrale non aiuta pero’ invece di lamentarsi del  Fondo di solidarieta’ perche’ questa Amministrazione non ha dato un segnale forte in tal senso  allo Stato Centrale? Se non ci si muove in tal direzione ogni anno sara’ peggio”.

Sullo stesso tema interviene anche il consigliere di Partecipattiva Giorgio Canepa: “Si è visto chiaramente che Levaggi e la maggioranza che lo sostiene hanno un solo pensiero: tutelare i chiavaresi benestanti, a scapito di chi ha redditi bassi”. Il consigliere lamenta il fatto che siano stati bocciati i due emendamenti da lui presentati per “rendere più equa e solidale” la nuova addizionale Irpef e anche la nuova Tasi. “Per L’Irpef avevo proposto un’esenzione per i redditi fino a 15mila euro, una aliquota dello 0,4% tra 15mila e un centesimo e 55mila euro per arrivare allo 0,8 per redditi superiori a 55mila euro: proposta bocciata senza spiegazioni, anche se i calcoli che ho fornito dimostravano che si sarebbe comunque raggiunta la quota di entrate che l’amministrazione si aspettava (circa 2milioni e 100mila euro. Per quanto riguarda la Tasi, “è stata introdotta l’aliquota del 2,5 per mille per le prime case ad esclusione di quelle di lusso. Mi sembrava corretto che, come compensazione, queste ultime dovessero contribuire con un leggero aumento dell’aliquota Imu (dallo 0,4 allo 0,6 per mille) per essere almeno equiparate all’introduzione della Tasi. Ma anche questa proposta è stata bocciata, sempre nell’intento di privilegiare i più “ricchi”.