Bomba ed ospedale, più dubbi che certezze a Recco


Ancora da definire la data dello sminamento: il vertice in Prefettura è convocato per martedì, alle 11. Per l’ospedale, telefonata interlocutoria tra il sindaco e l’assessore regionale alla salute.
Resta ancora da definire la data dello sminamento della bomba ritrovata martedì a Recco, in pieno centro, nell’area del cantiere per la costruzione del cosiddetto grattacielo. Non si è infatti tenuta la prevista riunione in Prefettura, convocata per martedì prossimo, alle 11, con Prefetto, amministratori comunali, associazioni di volontariato, 118, vigili del fuoco, proprietà del cantiere e società incaricata dei rilevamenti che hanno fatto emergere la second bomba: nekl frattempo, gli artificieri individueranno la cava dove far brillare l’ordigno, poi sarà scelta la data dello sminamento. Ma si fa strada anche l’ipotesi di proseguire con le ricerche di altre eventuali bombe prima di procedere con l’operazione. Perde comunque consensi l’ipotesi 13 febbraio: la concomitanza con la festa della mimosa di Pieve Ligure e di San Valentino di Camogli sembra infatti sconsigliare quella data, considerata anche la necessità di chiudere il casello autostradale e di sospendere la circolazione ferroviaria.
E intanto sempre da Recco giunge notizia di una telefonata del sindaco Dario Capurro all’assessore regionale alla salute Claudio Montaldo, dopo che quest’ultimo in Consiglio Regionale aveva frenato sull’apertura del country hospital, che lo ricordiamo dovrebbe essere contestuale alla chiusura dell’ospedale, spiegando che sarebbe stato impossibile prendere una decisione in tal senso prima di conoscere l’esatta ripartizione dei fondi della sanità. Tesi che Montaldo ha ripetuto anche al telefono al sindaco di Recco, il quale però ha ribattuto che, anche qualora dovessero diminuire i trasferimenti dello Stato per la sanità, “questa volta a pagare non dovrà essere ancora il Golfo Paradiso”.