Camallo morto nel porto di Genova Prà, il dolore di Missano a Castiglione Chiavarese

Resta lo sgomento per la morte di Giovanni Battista Macciò, detto Francesco, l’operaio di 52 anni morto sull’asfalto nel terminal Psa di Genova Prà schiacciato da una ralla.
La sua improvvisa morte due notti fa “ha scosso la piccola comunità di Missano”, la frazione di Castiglione Chiavarese dove il dipendente della Culmv viveva con la moglie Roberta e con il figlio Lorenzo di 20 anni. “È una autentica tragedia – ha detto Giovanni Collorado, sindaco di Castiglione Chiavarese, paese della Val Petronio – Giovanni è sempre stato un grande lavoratore e sempre pronto a dare una mano”.
Era un camallo. Ma soprattutto era quel che si dice, quel che tutti dicono, “una brava persona” e sempre disponibile tanto da stare sempre al fianco dei parenti delle vittime del Ponte Morandi di Genova, del cui Comitato era membro, che lo ricordano sempre presente ogni 14 agosto: “Era con noi domenica per l’inaugurazione del Memoriale. Siamo sconvolti e siamo vicini con tutto il cuore a Roberta e Lorenzo. Un giorno che non sarebbe mai dovuto arrivare, un’altra morte sul lavoro che non ha senso. Un mondo alla rovescia”.