Camogli, al via il Festival della Comunicazione con la “lectio” di Alessandro Barbero

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La nona edizione del “Festival della Comunicazione” di Camogli prende il via ufficialmente intorno alle 18,00 di un’afosa giornata di Settembre, con le spiagge ancora piene e l’aria estiva totale padrona del borgo marinaro.

A Danco Singer, organizzatore e direttore della rassegna assieme a Rosangela Bonsignorio, spetta il compito di rompere il ghiaccio.

È con emozione, con entusiasmo, con preoccupazione, che ci accingiamo a vivere queste quattro giornate di grandi incontri – afferma il patron del festival – emozione per il tema che andremo a sviscerare, quello della “Libertà”, entusiasmo per l’eccezionalità e l’unicità degli ospiti, preoccupazione per il momento di grande crisi e di forte incertezza per il futuro.”

La palla passa a Rosangela che ricorda un episodio della sua giovinezza, quando liceale all’ultimo anno ebbe la fortuna di essere ricevuta, assieme ai suoi compagni, dal presidente Pertini. Era il 1982, l’anno del Mundial, e i ragazzi si ritrovarono dinanzi al partigiano di Stella che li spiazzò con una domanda che nessuno si sarebbe mai aspettato:

Può un uomo che non riesca a mettere insieme il pranzo con la cena, considerarsi libero? Non ci può essere libertà senza giustizia sociale.”

Da quel giorno dentro di lei rimbalza sempre quel monito e la voglia di regalare agli altri qualcosa che li metta in grado di confrontarsi con questo altissimo concetto, quasi come un “imperativo categorico” che la spinge a prodigarsi per tenerne alto il vessillo.

Non può mancare il saluto del sindaco Francesco Olivari: “Sarà purtroppo il mio ultimo festival da primo cittadino, ma continuerò a seguirlo costantemente e a crederci con forza, come quel giorno di Maggio del 2013 quando Rosangela e Danco mi misero al corrente della loro idea che sposai all’istante.”

Danco ritorna al centro dell’attacco e chiama sul palco il protagonista dell’apertura del Festival, Alessandro Barbero, con il quale ricorda la figura di Piero Angela, assiduo frequentatore di quasi tutte le edizioni. “Un gran signore, un divulgatore che non ha eguali nella storia della televisione, un uomo d’altri tempi che sarà capace ancora a lungo di parlare alle generazioni future” chiosa il professore torinese.

L’atmosfera è quella giusta, la platea è calda, la “Lectio Magistralis” può avere inizio, mentre aleggia nell’aria la presenza del “Divin Poeta” che ne ha ispirato il titolo con i versi dal primo canto del purgatorio: “Libertà va cercando”.

Libertà va cercando ch’è si cara, come sa chi per lei la vita rifiuta”.

Dopo che Dante e Virgilio escono a riveder le stelle, s’imbattono nel custode del purgatorio, Catone l’Uticense: pagano, infedele, suicida. Dante in questo frangente si muove su un crinale pericoloso perché il politico romano si toglie la vita per la libertà, per non vivere soggiogato da un potere tirannico.” Da qui decolla il racconto di un Barbero ispirato, felice di potere assurgere a illuminato narratore che sviscera la storia in questa maniera così coinvolgente che non annoia mai. Saltano fuori le considerazioni e i dubbi di Sant’Agostino, le certezze di san Tomaso d’Acquino, in una serie di analisi teologiche sul suicidio che sfiorano la modernità e che sono di un’attualità incredibile. Nell’aria arrivano le istanze di libertà del duecento fiorentino, baluardo di genti libere contrapposte alla condizione di sudditanza delle popolazioni lombarde. Il docente spazia nella storia medievale attraverso le prese di posizione dei comuni alle minacce di Federico Barbarossa, punta verso sud proponendo un assaggio dei “Vespri Siciliani” e ritorna al centro con la Roma di Cola di Rienzo, senza dimenticare un passaggio oltremanica con la rivolta dei contadini del 1381.

Nel bel paese regnava l’idea di libertà a braccetto con la giustizia, mentre in Inghilterra la libertà abbracciava il concetto di uguaglianza.”

È una lunga cavalcata, emozionante, istruttiva, che rende sazia una platea attentissima pronta a decretare scroscianti e sentiti applausi ad un uomo che riesce a tradurre in maniera digeribile e affascinante il nostro passato.

La Vita, la Libertà e la Ricerca della Felicità!” Alessandro si congeda con questo passaggio sui diritti inalienabili dell’uomo estratto dalla dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America!

Una partenza bruciante, solida, di valore assoluto.

Ora ci sono oltre 160 ospiti che vi aspettano con le loro originali chiavi di lettura. E non dimenticate di buttare più di uno sguardo sulla straordinaria bellezza di Camogli!

Buon Festival a tutti!

Salvo Agosta