Camogli incorona Luciana Littizzetto regina della comunicazione

luciana littizzetto

La nona edizione del Festival di Camogli sceglie una figura femminile per il Premio della Comunicazione, Luciana Littizzetto, una delle prime donne della TV italiana.

Non la sceglie a caso, perché Luciana, oltre a spaccare lo schermo incarna, come troviamo ben citato nella motivazione, “lo spirito irreverente e provocatorio di comunicare, libero da ogni costrizione, capace, con la sua contagiosa simpatia di cogliere le contraddizioni del nostro vivere quotidiano” e di porgerle su quel prezioso vassoio dove prende forma l’umorismo vero, che scatena in modo naturale la bella e piena risata, molto vicino a quello dei mostri sacri della televisione in bianco e nero.

A dialogare con lei, gli organizzatori hanno chiamato uno di quelli che in questi anni ha cercato di fare una televisione diversa dall’impasto decolorato che esce quotidianamente dal piccolo schermo.

A duellare con Luciana c’è Luca Bizzarri.

I due sembrano fatti l’uno per l’altra. Accompagnano il pubblico con aneddoti spassosissimi, battute irriverenti e gag esilaranti.

“Come stai vivendo questo periodo di campagna elettorale?” la incalza Luca.

“Mi sconvolge la gran quantità degli indecisi, sono loro l’ago della bilancia. Comunque è molto faticosa!”

“Sui social come sei messa?”

“Sono su Instagram e ho tre milioni e mezzo di followers, carino!

“E a denunce per quello che dici?

“Ne ho parecchie, e una ultimamente l’ho anche persa!”

“Anch’io non me la batto male! E qualcuna la vinco!

“Non so se hai notato che ora i politici ti querelano meno di un tempo – aggiunge Luciana – ora sono le persone comuni, ora quella che ti bastona di più è la “rete”, la rete è censoria da morire. Un contesto che nasce come paladino del linguaggio democratico, liberatorio, centro della libertà, diventa invece un organo che martella, punisce e richiede il politicamente corretto ai comici, che per loro natura non lo possono proprio essere, perché in quel caso non farebbero ridere. È come chiedere a un tuffatore di non bagnarsi il costume! La risata è un’operazione trasgressiva e quindi richiede per forza un linguaggio che lo sia altrettanto.”

Questa è Luciana Littizzetto e chi oggi ha assistito a questi preziosi squarci di lucida comicità ha compreso a pieno il perché sia stata premiata.

L’artista Luigi Berio, illustratore e designer, le ha consegnato personalmente l’opera nel tripudio generale di un pubblico caloroso che si è poi accalcato sul lungomare per il firma copie dell’ultimo libro dell’artista torinese.

E stasera gran finale al Teatro Sociale con Irene Grandi…Io in Blues.

 

Salvo Agosta