Capurro, dagli stabilimenti balneari alla Formula 1


Il consigliere rapallese Capurro lamenta la mancata autorizzazione all’apertura anticipata degli stabilimenti per mancanza del PUD. E poi risponde alla proposta di Bagnasco di portare a Rapallo la finale di Miss Italia: “Portiamo la Formula 1”.
Perché l’amministrazione non si è dimostrata sensibile alle esigenze degli Assobalneari di Rapallo e perché si penalizzano gli stabilimenti balneari non valutando che l’apertura anticipata delle strutture aiuterebbe l’economia turistica della città: queste due tra le domande poste dal consigliere comunale Armando Ezio Capurro nell’interrogazione presentata in merito alla mancata adozione del Piano di utilizzo delle aree demaniali e la mancata autorizzazione comunale all’apertura anticipata degli stabilimenti balneari. “L’apertura anticipata degli stabilimenti era stata promessa, negli anni precedenti, da alcuni rappresentanti politici di maggioranza (Tosi) – aggiunge Capurro – ma le intenzioni sono state nuovamente disattese”. Il consigliere poi pone una questione burocratica: visto che in mancanza del P.U.D., dopo 4 anni, il Comune non può rinnovare le concessioni demaniali, chiede se l’amministrazione pensa di poterle rinnovare.
E sempre Armando Ezio Capurro Capurro si scatena contro le dichiarazioni del consigliere regionale ed ex sindaco Bagnasco circa l’idea di portare la finale di Miss Italia a Rapallo: “Se giochiamo a chi le spara più grosse propongo per Rapallo la Formula 1” dice Capurro, aggiungendo un ipotetico percorso automobilistico tra la “farmacia Bagnasco”, “l’azienda di Mustorgi” e il centro città. “Purtroppo per Bagnasco e Campodonico il 1 d’aprile dura tutto l’anno – continua Capurro – e di “pesci” alla città ne propongono quotidianamente: per Miss Italia ci vogliono oltre 500 mila euro, mancano i soldi e scarseggiano le strutture. I problemi della città sono ben altri, mentre non troviamo i soldi per importanti opere, Bagnasco pensa alle Miss, in perfetto stile berlusconiano”.