“Carriera alias”, sul caso di Roma “ProVita & Famiglia – Tigullio” esprime solidarietà al docente

Stefano Chiesa

Fa discutere quanto accaduto recentemente al Liceo Cavour di Roma, dove uno studente 18enne che aveva chiesto e ottenuto la carriera alias si è trovato il proprio nome maschile segnato come errore su una verifica corretta da un docente.

Alla richiesta di spiegazioni, il professore avrebbe risposto di avere di fronte una donna. Offeso e umiliato lo studente si è rivolto al dirigente scolastico, forte di quanto previsto dal regolamento d’istituto. Dal Tigullio arriva ora una dichiarazione di solidarietà nei confronti del docente, firmata da Gianrenato De Gaetani a nome di “ProVita & Famiglia – Tigullio” e da Stefano Chiesa, dirigente delle Associazioni pro life del Tigullio. Secondo i due, il professore si sarebbe «comprensibilmente e giustamente rifiutato di sottostare alla imposizione della cosiddetta “carriera alias”, un regolamento ideologico e dannoso per i giovani, ma soprattutto illegale». De Gaetani e Chiesa sostengono quindi che «la comunità scolastica non può essere obbligata ad adeguarsi acriticamente alla percezione soggettiva di uno studente sulla propria identità» ed esprimono il loro timore che situazioni simili possano verificarsi anche nel Tigullio.