Cene ed escursioni in barca: denunciati tre dipendenti del Comune di Chiavari per l’appalto dei rifiuti


L’inchiesta della guardia di finanza ha portato alla denuncia anche di quattro imprenditori. Si parla di oltre 10 milioni di euro di assegnazioni irregolari, dall’appalto per rimuovere le alghe dal porto al servizio di raccolta differenziata.
Tre dipendenti del Comune di Chiavari e quattro imprenditori del settore dello smaltimento dei rifiuti sono stati denunciati a seguito di un’indagine della guardia di finanza di Chiavari ribattezzata “operazione Posidonia”. Sotto la lente delle fiamme gialle sono finite le modalità di affidamento dei lavori di smaltimento delle alghe che si erano depositate sulla spiaggia adiacente il porto turistico nel 2014. Un funzionario, un istruttore tecnico ed il dirigente responsabile avrebbero dolosamente sottostimato la quantità di materiale da asportare, di quasi il 1000%, al fine di aggirare l’obbligo di indizione di una gara d’appalto e consentire l’affidamento dei lavori ad un’impresa dello spezzino. Era stata prevista una spesa di 40mila euro, ma poi al Comune era arrivata una fattura di oltre 360mila euro, tutt’ora oggetto di contenzioso. Inoltre, l’impresa non ha trattato i rifiuti presso il proprio centro come previsto, ma si è avvalsa di altre imprese di trasporto e di cinque centri di conferimento, i quali hanno praticato nei suoi confronti prezzi notevolmente inferiori a quelli fatturati al Comune. Grazie alla compiacenza di un’altra società del settore, l’imprenditore avrebbe inoltre prodotto falsi preventivi retrodatati, al fine di attestare fraudolentemente lo svolgimento di una ricerca di mercato antecedente all’affidamento dei lavoro. Funzionari comunali ed imprenditore devono rispondere di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falsità ideologica e materiale e truffa aggravata ai danni del Comune. L’accusa nei confronti di un imprenditore che gestisce un centro di raccolta rifiuti a Piacenza è invece quella di favoreggiamento personale.
Nel corso dell’indagine sono stati anche esaminati i bandi di gara e le procedure di affidamento dei servizi di raccolta differenziata del Comune di Chiavari degli ultimi anni. E sono state riscontrate collusioni tra appaltatori e dipendenti comunali, promesse e mezzi fraudolenti per manovrare le aggiudicazioni, tra le quali anche cene ed escursioni in barca offerte da uno degli imprenditori indagati. Il reato di turbata libertà degli incanti è stato contestato anche in relazione al bando di gara per l’appalto, del valore di oltre 8 milioni di euro, per lo svolgimento del servizio di raccolta differenziata, tutt’ora in corso. Secondo le fiamme gialle, rilevanti difformità tra il bando e il disciplinare di gara hanno consentito alle due imprese, che attualmente svolgono il servizio a Chiavari, di partecipare e aggiudicarsi l’appalto, seppur in assenza dei requisiti previsti.