Chiavari, M5S all’attacco su depuratore e collina delle Grazie

Chiavari, M5S all’attacco su depuratore e collina delle Grazie
Gabriele Pisani e Roberto Traversi del M5S

Traversi e Pisani annunciano interventi in Regione per avere risposte sul futuro della collina delle Grazie. Il Mu5 stelle torna anche sul depuratore in zona Lido, in merito a scelta del sito e costi dell’opera.

Nel giorno dell’annuncio della ricandidatura dell’attuale sindaco Roberto Levaggi, il Mu5 stelle Chiavari interviene in merito al  confronto sul futuro della collina delle Grazie: “La città di Chiavari ha bisogno di risveglio, di investimenti, di nuove idee ma l’attuale amministrazione sta correndo nel senso inverso, controproducente e occorre una chiara consapevolezza di questo aspetto –  dicono Roberto Traversi del Mu5S  Chiavari e Gabriele Pisani, M5S in Regione -. Prima che i cittadini con il loro voto mandino a casa definitivamente questo modo di fare politica non vorremmo vedere rovinata anche la collina delle Grazie: è soggetta a vincolo paesistico e tutte le proprietà rurali dell’Istituto lo sono, l’area è sito di interesse comunitario ed è contigua  al Parco Naturale Regionale del Monte di Portofino, ci sono inoltre zone franose – come già evidenziato da sopralluoghi e studi accreditati – e di questo si deve tener conto e dare risposta. Chiederemo immediatamente di essere ricevuti dal Presidentessa della Fondazione Torriglia e ci attiveremo come esponenti della Regione per avere quelle risposte che i cittadini di Chiavari meritano”.

Traversi torna anche sulla questione depuratore in zona Lido: “Il M5S, come abbiamo sempre detto, è contrario a costruire un nuovo depuratore a Chiavari. Chiavari ha il suo, si facesse il terzo per la sponda dell’Entella lato Lavagna e, con quello per l’alta Fontanabuona e Sestri, sarebbero quattro e si arriverebbe finalmente alla nostra soluzione, la più logica per tutti, la più rapida, la meno costosa; ci si arriva dopo cinque anni, ma non è mai troppo tardi. Il secondo ragionamento da fare riguarda, come premesso, la localizzazione: la carta di inondabilità ricorda che la fascia in oggetto è gialla e, dunque, la piena duecentennale potrebbe provocare già da sola i suoi problemi. Ma, oltre a questo, si prevede lo scavo per 10 metri al di sotto del piano della spiaggia, oltre il livello critico, in piena zona rossa dal punto di vista idraulico, come recita lo studio di dettaglio del PUC. Naturalmente questo porterà l’impianto sotto il livello del mare, sottoponendolo alle falde, e sicuramente il deflusso idraulico verrà modificato. L’esecuzione avrà costi pazzeschi. La nuova versione dei due impianti costerebbe 57.300.000 euro per l’impianto di Chiavari da 140.000 AE e 32.700.000 per l’impianto di Sestri Levante, per un totale stimato di 90 milioni di euro. Queste nuove stime contraddicono pesantemente quelle fatte solo un anno fa dal gestore Mediterranea delle Acque, che prevedeva un impegno di spesa di 28.500.000 euro per l’impianto di Sestri Levante (stessa zona Ramaia). Non solo: addirittura la somma dei due impianti finisce per avere un costo superiore a quello dei quattro impianti singoli, che arrivava a 67.950.000 euro. Un confronto impari con la proposta del MoVimento 5 Stelle, che si fermava a 51.625.000 € per i quattro impianti separati. È, altresì, risibile la previsione di poter limare i costi previsti grazie alla gara, viste le esperienze di come gli appalti nel nostro paese partono da gare al ribasso e finiscono per andare oltre le previsioni. Le soluzioni per evitare tutto ciò c’erano. Si è scelto deliberatamente di non ascoltarle, preferendo battere una strada dannosa per l’ambiente e più costosa per i cittadini”.