Chiavari, pratiche approvate senza Giardini e minoranze
Il presidente del consiglio e tutti i consiglieri di opposizione lasciano la sala protestando contro merito e metodo nella pratica della Colonia Fara. La sola maggioranza approva tutto.
Tutte le minoranze, composte, oggi, da Silvia Garibaldi, Giuseppe Lagomarsino, Getto Viarengo, Alessandra Stagnaro e Giorgio Canepa, ma anche il presidente del consiglio comunale, Giovanni Giardini, hanno abbandonato la sala del consiglio comunale, oggi, a Chiavari. Contestavano metodo e merito della pratica della Colonia Fara. Per quanto riguarda il metodo, in particolare, Giardini e le minoranze volevano discutere della nuova perizia di stima in una riunione di capigruppo, chiesta ad inizio seduta, concessa dal presidente ma snobbata, poi, dalla maggioranza. “Si vuole vendere a tutti i costi, bandendo aste che andranno deserte, e si finisce per svendere”, dice Stagnaro. “La cifra finale, con i ribassi del 10%, sarà molto simile a quella dell’offerta privata della Fara srl”, aggiunge Garibaldi, mentre Canepa sottolinea: “Nella stessa pratica si dice che, deserte le aste, si procederà a trattativa privata. Quindi, i privati aspetteranno per guardagnarci di più”. La base d’asta è sbagliata, secondo Giardini, “perché la perizia non considera i terrazzi, per 300 metri qudrati di superficie”. Alla domanda se continuerà a far parte della maggioranza che non gli dà ascolto, Giardini ha risposto: “Io il mio ruolo ce l’ho. Se mi ascoltan, bene. Se no, è un prblema loro”. Ma a questo punto verrà estromesso dalla maggioranza? Ci saranno provvedimenti nei suoi confronti? “Per ora non posso dirlo, perché dobbiamo discuterne all’interno del partito – dice il capogruppo Pdl, Alex Molinari -. Lo faremo nei prossimi giorni”. Tutti concordi, però, in maggioranza: “Nelle riunioni ci eravamo confrontati e, alla fine, eravamo tutti d’accordo, Giardini compreso”. “Non so con chi abbia parlato, per cambiare idea”, dice il sindaco, Roberto Levaggi.