Cimitero di Camogli, interrotte le operazioni di recupero sotto la falesia

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Ci sono movimenti, ancora, nella falesia crollata il 22 febbraio, portando con sé il cimitero di Camogli.

Come confermato, oggi, dall’assessore regionale Giacomo Giampedrone, “si è registrato lo spostamento di uno dei sensori posizionati il 25 febbraio dai Vigili del fuoco, in particolare uno di quelli posizionati nel lato di levante della Falesia, verso il Belvedere. Si tratta di un movimento di pochi millimetri – precisa Giampedrone – ma sufficiente ad indicare una situazione di instabilità che la pioggia intensa dei giorni scorsi ha contribuito a peggiorare”. Pertanto, “sono state interrotte le operazioni nella nell’area sottostante la falesia in cui erano precipitati alcuni loculi, perché non ci sono le condizioni di sicurezza”. Intanto, oggi la Giunta regionale ligure, su proposta dell’assessore alla Protezione civile, ha stanziato un contributo di 150mila euro a favore del Comune in relazione specificamente alla gestione dell’area individuata nel Porto di Genova per un ulteriore raccolta e smistamento dei recuperi effettuati a mare. Il finanziamento arriva dall’ecotassa, utilizzata sotto forma emergenziale. “Queste risorse – conclude Giampedrone – si aggiungono a 1 milione e 670mila euro stanziati dal Dipartimento nazionale per oltre 1 milione e 800mila euro complessivi”.