Città metropolitana e aliquote IMU, Capurro in prima linea a Rapallo

Città metropolitana e aliquote IMU, Capurro in prima linea a Rapallo
Armando Ezio Capurro sempre battagliero

Il presidente del consiglio comunale anticipa la presentazione di un emendamento per modificare le aliquote IMU. E annuncia: “Per l’adesione alla città metropolitana ci siamo”. Sabato consiglio comunale.

E’ convocato per sabato mattina alle 8.45 il consiglio comunale di Rapallo che delibererà l’adesione del Comune alla città metropolitana di Genova. Questa mattina si è riunita la competente commissione consiliare che ha approvato a larga maggioranza il documento che sarà presentato sabato al consiglio comunale. “Una scelta seria e ponderata – commenta il presidente del consiglio comunale e consigliere regionale Armando Ezio Capurro – a fronte dei tanti voli pindarici espressi, in modo particolare dagli esponenti del Pdl, in queste ultime settimane”.

Sempre a Rapallo si continua a discutere delle aliquote IMU. Soddisfazione per le scelte effettuate viene espressa da Liguria Viva, il movimento di Ezio Chiesa, il quale sottolinea che si è cercato di aiutare chi ne ha più bisogno. Armando Ezio Capurro lamenta invece che, in commissione consiliare, non è stata accolta la sua richiesta di ribassare l’aliquota per le categorie commerciali dall’attuale 0,86% allo 0,80%, invece che allo 0,70% deliberato in giunta ed in commissione. “Questo consentirebbe – spiega Capurro – di accantonare 300.000 euro per portare il contributo affitti agli indigenti da 100.000 a 400.000 euro”. Capurro annuncia quindi la presentazione di un emendamento in tal senso, che prevede anche la conferma dell’aliquota dello 0,86% per gli istituti di credito, cambio e assicurazione e per i posti barca, e la riduzione allo 0,56% per le scuole e i laboratori scientifici privati. Il sindaco Giorgio Costa risponde che le richieste di Capurro saranno valutate nel corso della riunione di maggioranza convocata per mercoledì sera e spiega di aver notevolmente diminuito l’IMU per i commercianti per non penalizzare il settore in un momento di forte crisi economica.