“Come rilanciare il turismo del Levante”, Franco Orio su Aldebaran

“Come rilanciare il turismo del Levante”, Franco Orio su Aldebaran
Franco Orio, presidente di Portofino Coast

“Basta campanilismi e le istituzioni aiutino i privati, che fanno la promozione di tasca loro”: è il primo intervento di Franco Orio nella rubrica di “RadioAzione” curata con Portofino Coast.

Questa mattina, per la prima volta, il presidente del consorzio Portofino Coast, Franco Orio, è intervenuto, in diretta, all’interno del nostro programma RadioAzione, per parlare del turismo del Tigullio, delle sue difficoltà e delle sue prospettive: un appuntamento che si ripeterà un martedì ogni due, qualche minuto dopo le 8. Lo spunto per la prima riflessione è l’intervento del presidente della Regione, Claudio Burlando, che, parlando di turismo, sul “Secolo XIX” ha invitato gli imprenditori del Tigullio a fare di più. Di seguito, la riflessione proposta, questa mattina, da Orio:

Se l’intervento del Presidente Burlando vuole essere uno stimolo a fare di più, ben venga.

Sono d’accordo nel ritenere che il Tigullio e il Golfo Paradiso siano zone d’eccellenza nel panorama del turismo ligure,e vorrei ricordare che gli operatori di questo comprensorio sono stati sempre consapevoli di questo fatto e hanno sempre investito per mantenere le proprie strutture all’altezza di una tradizione di accoglienza ai massimi livelli.

Lo dimostrano i prestigiosi hotel 5 stelle e i numerosi hotel 4 stelle di qualità che abbiamo in zona, molto ambiti da una clientela internazionale costantemente in crescita. Lo dimostra la forza di un “brand” che vale ancora molto a livello internazionale.

Basta guardare le statistiche relative alle presenze alberghiere del comprensorio (che nonostante la crisi continuano a mantenere il segno positivo – dati relativi al periodo gennaio/agosto 2013) per rendersi conto che la nostra clientela è già fortemente internazionale. Lo è da sempre, lo è ancora di più in questi ultimi anni ( nei primi 8 mesi del 2013 le presenze alberghiere degli stranieri sono più del 50% del totale) duranti i quali, oltre al consolidamento dei mercati tradizionali ( americani, inglesi, francesi, tedeschi, svizzeri) il comprensorio ha registrato incrementi a due cifre della clientela russa, anche grazie alle importanti azioni promozionali intraprese dal Consorzio e da numerosi operatori, molti dei quali hanno adeguato le proprie strutture agli standard richiesti da questo mercato mediante un’apposita certificazione, e sono ora in grado di fornire servizi in lingua russa ai massimi livelli.

L’attività di promozione del territorio e delle sue strutture è però attualmente affidata unicamente all’iniziativa privata, attraverso per esempio l’azione del Consorzio Portofino Coast, organizzazione ribadisco a carattere privato, che nel corso dell’anno partecipa a fiere e workshop a carattere internazionale utilizzando unicamente le proprie risorse, o dei singoli imprenditori che a loro volta investono quotidianamente nella promozione delle loro aziende e del territorio.

Alcuni punti dell’intervento del Presidente Burlando ci danno lo spunto per un momento di riflessione più attenta, su tematiche che da tempo stiamo evidenziando con insistenza. Penso infatti che i cambiamenti citati avvenuti in altre zone della Liguria (Burlando aveva sostenuto che a Ponente si siano avuti più investimenti e maggiori risultati), non siano solo il frutto dell’iniziativa imprenditoriale locale, ma piuttosto il risultato di una sinergia tra istituzioni e privati, dove tutti hanno fatto la loro parte. I privati devono ovviamente impegnarsi, e investire, ma anche le pubbliche amministrazioni, in primo luogo i comuni, hanno un ruolo importantissimo nello sviluppo del comprensorio.

I grossi investimenti, quelli che ci consentirebbero di diventare più competitivi, e di rilanciare la nostra destinazione in modo importante, hanno ovviamente bisogno di trovare un terreno fertile, dove sia interessante e produttivo impegnarsi e dove sia facile lavorare.

Ma anche la nostra attività di tutti i giorni come la creazione e l’ottimizzazione di nuovi prodotti turistici, anzichè la ricerca di nuovi mercati ha bisogno di certezze e di pianificazione e questo è possibile solamente imparando a lavorare insieme, superando le divisioni e i campanilismi che purtroppo ancora sopravvivono anacronisticamente in questa parte meravigliosa della Liguria.

Progettare insieme il futuro turistico del nostro comprensorio è un dovere di tutti, perche le cose da fare sono tante, le risorse sono poche , di tempo non ne abbiamo più e la pazienzala stiamo perdendo.