Dal Tigullio tutte le confessioni unite: “No alla violenza in nome di Dio”


Lettera aperta congiunta del vescovo Tanasini con i rappresentanti di Islam, chiese Battiste, ortodossi, comunità ebraica della zona: “Uccidere è un peccato gravissimo”.
La fede non è e non deve essere occasione per giustificare violenze. Lo dicono, ad una voce sola, i rappresentanti delle confessioni religiose presenti nel Tigullio. La lettera congiunta divulgata ieri sera, infatti, è firmata da Abdeslam Farah, Presidente della Comunità Islamica del Tigullio, Martin Ibarra y Perez, Pastore delle Chiese Battiste di Chiavari e Rapallo, Giuseppe Momigliano, Rabbino Capo delle Comunità Ebraiche della Liguria, Michele Notarangelo, Parroco della Chiesa greco ortodossa,Filip Sorin, Parroco della Chiesa Ortodossa romena e ovviamente monsignor Alberto Tanasini, vescovo di Chiavari. I sei, anzitutto, esprimono “piena solidarietà a tutto il popolo francese per questo vile attacco” e annunciano la preghiera per “le famiglie delle persone uccise e ferite”. Poi, una ferma condanna: “Chi uccide si macchia di un peccato gravissimo, chi per giunta sostiene di farlo “in nome di Dio”, a qualsiasi credo appartenga, commette una bestemmia atroce che non conosce giustificazione alcuna”. Concludono i pastori: “Le radici della nostra fede comune sono basate sull’amore e sulla dignità dell’uomo e non sull’odio e sulla violenza”.