Delitto Nada Cella, la prova decisiva non c’è

palazzo omicidio

Delitto Nada Cella, il genetista Emiliano Giardina ha concluso l’esame dei reparti che gli erano stati affidati dalla Procura nella speranza di dare un nome all’assassino.

Un lavoro lungo, che non ha portato l’esito sperato: un dna femminile, secondo quanto trapela, sarebbe infatti stato trovato, ma senza la possibilità di attribuirlo con certezza a qualcuno. Ricordiamo che l’omicidio, avvenuto a Chiavari, risale al 1996. Il caso era stato riaperto due anni fa, quando sul registro degli indagati la Procura aveva iscritto il nome di Annalucia Cecere, 54enne che da tempo vive in provincia di Cuneo. A questo punto alla Procura, salvo colpi di scena, non restano che due strade: archiviare tutto o tentare la via del processo indiziario.