Depurazione delle acque e costruzioni, polemica a Recco

Il sindaco Dario Capurro critica la normativa, il consigliere regionale Giacomo Conti risponde per le rime. E precisa: “Non è vero che è bloccata la possibilità di costruire una nuova piscina”.

Il sindaco di Recco Dario Capurro critica la norma regionale di salvaguardia ambientale nei Comuni inadempienti sulla depurazione delle acque reflue e il consigliere regionale della Federazione della Sinistra Giacomo Conti replica per le rime. “In una regione come la Liguria – afferma Conti – la priorità dovrebbe essere quella di salvaguardare il territorio e non aggiungervi nuovo cemento. Evidentemente per il sindaco Capurro non è questa la prima preoccupazione. Il pretesto usato per protestare è il presunto divieto alla costruzione della nuova piscina per la Pro Recco, ma la norma regionale non blocca questa possibilità. Se si vuole costruirla non ci sono norme regionali ad impedire che ciò avvenga, a patto che sia dotata dei corretti impianti di gestione delle acque sporche. La legge invece impedisce, in assenza del depuratore cittadino, che si possano costruire opere edilizie speculative come quelle previste nell’area ex IML”. Aggiunte il consigliere regionale: “Recco non è l’unico Comune fuorilegge: il gruppo comprende anche Avegno, Camogli, Uscio, Sori, Pieve Ligure e Rapallo. Ma nessuno di questi ha in progetto un’opera delle dimensioni e dell’impatto di quella immaginata sulle macere ex IML. La mancata costruzione del depuratore di Recco blocca anche il progetto nell’ex scalo ferroviario di Camogli. Finché il Comune non sarà a regola tutto rimarrà fermo”.