Dibattito acceso e vivace in consiglio comunale

Capurro e Bagnasco si socntrano sul campeggio attiguo al campo Gallotti, che impedisce l’allargamento del terreno di gioco. Liti anche sui rapporti tra il Gabbiano e la maggioranza, e sulla nomina in commissione edilizia. E’ scoppiato a Rapallo un “caso campeggio”. Ieri sera, nel corso della discussione del consiglio comunale sulla variante al piano delle opere pubbliche, i due ultimi sindaci della città si sono scontrati sulla gestione dell’area del Poggiolino, dove la presenza di un campeggio impedisce l’allargamento del campo sportivo Gallotti, che sarebbe necessario per l’omologazione. Vista l’impossibilità di allargare il Gallotti, i soldi che erano stati stanziati per piantare l’erba sintetica sul terreno sono stati devoluti per analogo lavoro al Macera. Secondo Ezio Capurro “gli uffici avevano preparato una pratica per utilizzo indebito del campeggio, ma Bagnasco non l’ha mai portata in giunta, ed ora il campeggio accampa pretese di usocapione”. Bagnasco ha replicato: “In base ai rapporti avuti dai nostri legali, abbiamo valutato che non fosse conveniente procedere con l’azione di forza, ma si dovesse cercare l’accordo bonario. Invito Capurro, qualora ne abbia gli elementi, a procedere nei miei confronti attrvaerso la magistratura”.
Torniamo a Rapallo, dove il consiglio comunale di ieri ha prodotto, diversi temi di vivace dibattito. Il primo è stato, ancora una volta, quello della spaccatura recentemente consumatasi in maggioranza, con il capogruppo del Gabbiano Francesco Errico che ha sollevato di nuovo critiche sull’atteggiamento del sindaco Capurro ed alcuni consiglieri comunali a lui vicini. Nel corso della serata si è sviluppato anche un dibattito tra l’ex vice sindaco Tosi, in platea, e l’assessore Zerega, recentemente escluso dal Gabbiano. E’ stato poi nominato il rappresentante degli avvocati nella commissione edilizia: si tratta di Paolo Mantovani. La scelta della maggioranza è stata contestata dalle opposizioni, che sottolineano come non sia stata seguita la tradizionale usanza di scegliere un nominativo dall’ordine, e come il prescelto fosse candidato alle ultime comunali.