Dionisio Festival di Chiavari: che bella sorpresa la “Princesa” di Vladimir Luxuria
Ieri sera Chiavari ha accolto la seconda serata della quinta edizione del “Dionisio Festival” e lo ha fatto con uno spettacolo scomodo, difficile, a tratti scabroso, che ha gradualmente coinvolto la platea fino alla standing ovation finale tributata a Vladimir Luxuria, che ha vestito i panni di Fernanda Faria de Albuquerque, detta Princesa – Principessa – una persona realmente esistita e cantata anche da Fabrizio De Andrè nell’album “Anime salve” del 1996.
Tutto parte dal Brasile, con al centro della vicenda un ragazzino che non riconosce la sessualità che madre natura gli ha donato. Inizia così una battaglia, come sempre in questi casi difficile e spietata, per affermare quello che lui vuole essere realmente e cioè una ragazza, libera di truccarsi, di indossare gli abiti e le scarpe femminili.
Questo suo peregrinare la porta dal Brasile all’Italia, attraverso percorsi fatti di prostituzione, di droga, di situazioni sempre ai margini della società. Ma Princesa in questo buio totale trova anche attimi in cui s’innamora, in cui crede di avere anch’ella una chance di redenzione e di vita “normale”. Ma sono attimi, che fuggono via più veloci della luce, e che la riportano nel baratro della quotidianità dove l’unico espediente per vivere è quello di soddisfare le voglie di uomini con pochi scrupoli, che le chiedono in cambio solo il suo corpo.
Fino al carcere, dove si ritrova per un tentativo di omicidio nei confronti della donna a cui aveva affidato i suoi risparmi. Lì, nel buio e nell’apparente incomunicabilità delle quattro mura invalicabili, imbastisce un rapporto con Giovanni, ergastolano suo vicino di cella. Per la prima volta la protagonista trova qualcuno disposto ad ascoltarla, che non la giudica ma la fa sentire importante, in una meravigliosa ragnatela su cui si costruisce una sorta di amore platonico e che rappresenta la sua momentanea salvezza, ma che purtroppo non riuscirà a salvarla una volta lasciato il carcere di Rebibbia.
Vladimir Luxuria, che ha spesso vissuto sulla propria pelle situazioni di simile forte disagio, riesce a consegnarci un’interpretazione sincera, ricca di quel pathos che tiene gli spettatori incollati alla trama fino all’abbraccio finale tributatole da tutta la platea.
Salvo Agosta
L’intervista a Vladimir Luxuria: