Falco salvato dalla Provinciale, ma potrebbe essere l’ultima volta
La polizia provinciale ha salvato un falco laniero attaccato dai gabbiani e fatto precipitare sugli scogli al largo di Camogli, riconsegnato al proprietario nel pavese. Fossati: “Costretti per mancanza di fondi a sospendere il servizio. Enpa ha detto no alla nostra offerta”.
Che un falco possa essere attaccato da un gabbiano forse non è nell’immaginario comune, ma è dalle grinfie, anzi, dai rostri dei gabbiani che la polizia provinciale ha salvato un falco laniero, fatto precipitare fra le onde al largo di Camogli da un attacco. Un altro salvataggio particolare, per la polizia, dopo quello della capretta selvatica sugli scogli ai piedi del monte di Portofino. Qui il soccorso ha visto l’intervento anche dell’imbarcazione di un diving camoglino che ha segnalato la presenza del rapace in difficoltà, del veterinario della Lipu che lo ha visitato e rifoccilato e della Forestale, che ha riconsegnato l’animale al proprietario, un falconiere pavese. L’esemplare infatti aveva l’anello di riconoscimento e il proprietario ha raccontato che era scappato durante una tempesta di vento che aveva fatto aprire le voliere. Tutto è bene quel che finisce bene, anche se il commissario straordinario della Provincia Piero Fossati lancia l’allarme sul futuro dei soccorsi alla fauna selvatica: è scaduta infatti la convenzione tra l’ente e l’Enpa e, dice Fossati “l’ente per la protezione degli animali ha rifiutato la massima offerta economica possibile per la Regione e la Provincia per continuare l’accordo sino a fine anno (18mila euro)”.