Fermo di Gozzi, venerdì forse una decisione


La giustizia belga ha cinque giorni per confermare o meno il fermo. Intanto, il capogruppo del M5S al Senato Andrea Cioffi parla della “Waterloo dell’uomo che difendeva la gestione criminale dei Riva all’Ilva di Taranto”.
La notizia del giorno è il fermo avvenuto ieri sera a Bruxelles di Antonio Gozzi, presidente della Virtus Entella e di Federacciai, nonché amministratore delegato di Duferco. Gozzi è stato trattenuto dalle autorità belghe insieme al suo collaboratore Massimo Croci, nell’ambito di un’inchiesta per presunti tangenti pagate nella Repubblica Democratica del Congo, che già aveva portato in carcere per un paio di giorni il sindaco di Waterloo Serge Kubla. Gozzi e Croci si sono recati a Bruxelles di loro spontanea volontà per rispondere alle domande del giudice istruttore e si dicono totalmente estranei ai fatti loro contestati. La giustizia belga ora dovrà decidere entro cinque giorni se trasformare il fermo in arresto oppure rilasciare il presidente biancoceleste ed il suo collaboratore. E mentre Duferco deplora la privazione della libertà e parla di un mezzo di pressione inammissibile e la Virtus Entella auspica che Gozzi sia a Chiavari già sabato per assistere alla partita con il Catania, una bordata contro il numero uno di Federacciai arriva da Andrea Cioffi, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Senato, che definisce l’arresto “la Waterloo dell’uomo che difendeva la gestione criminale dei Riva all’Ilva di Taranto”.