Gianni Fossati, indagini concluse: l’accusa è bancarotta fraudolenta
L’ex presidente di Rapallo e Sammargheritese era stato arrestato lo scorso 21 marzo. Ora dovrà rispondere dell’accusa di bancarotta fraudolenta per distrazione, per un valore complessivo di 6 milioni.
Indagini concluse: bancarotta fraudolenta per distrazione, per un valore complessivo di sei milioni di euro, è l’accusa della quale dovrà rispondere Gianni Fossati. L’ex presidente di Sammargheritese e Rapallo era stato arrestato nel mese di marzo a seguito del fallimento della Gianni Fossati srl, società attiva nel settore dell’edilizia. Secondo la tesi della Procura di Genova Fossati avrebbe utilizzato la carta di credito della società per spese voluttuarie e personali. Finito ai domiciliari nella sua casa di Nervi, Fossati davanti al pubblico ministero, subito dopo l’arresto, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Dopo una ventina di giorni, era l’11 aprile, il tribunale del riesame ha accolto la richiesta dei suoi difensori, rimettendolo in libertà.