“Guerra e terrore nemici del turismo”


Franco Orio dopo il diffondersi di notizie dalla Libia: “Il turismo è industria che consente lo scambio di idee tra culture diverse ma ha bisogno della pace”.
Riportiamo l’intervento di Franco Orio, presidente del Consorzio Portofino Coast, tenuto questa mattina, nel corso del nostro programma “RadioAzione”.
In questi giorni si susseguono notizie inquietanti che riguardano Paesi molto vicini all’Italia, chiamandoci in causa anche direttamente. Il rapido evolversi della situazione legata al terrorismo nel Mediterraneo, può creare problemi all’industria turistica del nostro Paese?
Uno dei principali requisiti che favoriscono lo sviluppo dell’economia del turismo in un Paese è senza dubbio la sicurezza. Anche se ormai le aree veramente sicure del nostro Pianeta sono sempre più circoscritte, è comunque vero che notizie come quelle che circolano in questi giorni non aiutano, perché ci toccano da vicino. Chi sceglie una destinazione per il proprio viaggio o la propria vacanza non vuole certo ritrovarsi in zone pericolose. In qualche modo poi si tende a generalizzare senza entrare troppo nel merito del problema, evitando a priori le aree che presentano delle criticità.
Il Mediterraneo, fin dai tempi più antichi è stato culla della civiltà, ponte fra diverse culture. Grazie alla sua immensa ricchezza paesaggistica, artistica e culturale, con lo sviluppo del turismo è diventato presto la destinazione più ambita al mondo.
Un successo che però si sta incrinando, sia per la crescita di altre destinazioni concorrenziali, ma soprattutto per l’aumentare di situazioni di criticità politica e di fenomeni terroristici.
Non dimentichiamo che il Mediterraneo oggi è anche tomba per migliaia di migranti che continuano a naufragare nelle sue acque.
Questo mare meraviglioso ormai di fatto rappresenta un confine tra l’Europa e gli altri Continenti, e virtualmente è un confine tra la cultura occidentale e un mondo diverso dal nostro, per noi inquietante e oscuro.
Non più ponti quindi, ma confini, in un mondo che sta cambiando talmente in fretta da sfuggire quasi al nostro controllo e alla nostra comprensione.
Come si può ben capire questi problemi sono di una portata talmente grande e complessa, che sembra quasi banale parlare in questo contesto di turismo. Il turismo prospera quando c’è la pace. E’ su questo che dobbiamo lavorare.
Quindi pace e sicurezza come valori primari , da perseguire e coltivare ad ogni costo. In questo senso che ruolo può svolgere i turismo per aiutare la comprensione di culture diverse e lontane e il rispetto tra i popoli?
Il turismo non è solo un semplice settore economico. E’ prima di tutto la risposta ad un bisogno di conoscenza dell’uomo, quindi espressione di uno dei suoi aspetti più nobili. In questo senso il suo ruolo nello sviluppo di una società civile è importantissimo. Il bisogno di pace però per il turismo è fondamentale perché il turismo si basa sulla mobilità delle persone, sul dialogo e sul rispetto reciproco.
Tutti i conflitti e i focolai di guerra sono nemici del turismo, così come sono nemici dell’umanità.
Solo attraverso il dialogo e la corretta gestione dei problemi che stanno alla base di questi conflitti, una gestione basata non soltanto su interessi economici ma mirata ad obiettivi molto più nobili, sarà possibile ripristinare condizioni di tranquillità non solo nel Mediterraneo ma in molte aree del nostro Pianeta, favorendo così lo sviluppo sostenibile del turismo e di molte altre attività dell’uomo .