I giudici al lavoro sul tesoro di Saggese


Secondo quanto riporano i giornali locali, l’ex patron di Tributi Italia si è dichiarato nullatenente o giù di lì. Nel frattempo, anche i sindaci si confrontano sul tema dei tributi non ricevuti.
Nullatenente. Così, in pratica, secondo quanto riportato dalla stampa locale questa mattina, si è dichiarato Giuseppe Saggese, ex manager di Tributi Italia, nell’interrogatorio di venerdì, condotto dal giudice per le indagini preliminari, Fabrizio Garofalo. Saggese ha respinto l’accusa di aver tenuto per sé la bellezza di 20 milioni di euro che sarebbero dovuti venire consegnati ai Comuni per i quali effettuava il servizio di riscossioni, sottolineando di non avere alcun bene di lusso, né, ovviamente, conti all’estero. Si tratta di una versione che non collima con i risultati dell’inchiesta, tanto che, proprio ieri, il gip, evidentemente insoddisfatto della collaborazione e ritenendo ancora reali i pericoli di fuga e di inquinamento delle prove, ha respinto l’istanza di scarcerazione presentata dai due legali dell’uomo, Lorenzo Ionata e Stefano Pellegrini. Intanto, oggi, vengono ascoltati dal gip anche gli altri indagati nella vicenda: quattro persone, per le quali è stato applicato l’obbligo di dimora nei rispettivi Comuni di residenza, tutte con ruoli, in passato, nelle società che la magistratura ritiene riconducibili a Saggese.
Altro aspetto sottolineato, oggi, dai giornali, è la possibilità che la Corte dei Conti individui responsabilità personali nei sindaci che abbiano affidato con leggerezza incarichi di riscossione a Tributi Italia. Quelli del Tigullio, secondo quanto trapela, parleranno della questione delle tasse non riscosse questa sera, al termine dell’incontro che Roberto Levaggi, sindaco di Chiavari, ha convocato sul tema della città metropolitana, alle 18, a Palazzo Bianco.