Interruzione di gravidanza in Liguria, il voto del consiglio regionale: «Un diritto da garantire senza ostacoli»

Il consiglio regionale ha votato oggi un ordine del giorno, presentato da Partito Democratico-Articolo Uno, che impegna la giunta a garantire alle donne che decidono di non portare a termine la gravidanza in Liguria di effettuare questa scelta senza dover superare alcune difficoltà nell’accesso alle strutture che effettuano la prestazione.
Il documento, inoltre, impegna la Regione a sostenere la richiesta del Parlamento Europeo di inserire il diritto all’aborto legale e sicuro nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. I voti a favore sono stati 21, mentre tre consiglieri di Fratelli d’Italia si sono astenuti. L’ordine del giorno ricorda che in Italia solo il 63% delle strutture con reparti di ostetricia/ginecologia effettua le interruzioni di gravidenza e che il 67% dei ginecologi, il 43% degli anestesisti e il 37% del personale non medico sono obiettori di coscienza. Giovanni Toti, presidente della Regione con delega alla sanità, ha ribadito l’intenzione della giunta di garantire un servizio previsto dalla legge e ha illustrato l’organizzazione in merito.