Jolly Nero, gli arrestati si difendono: “Ogni decisione dopo accurate verifiche e controlli”


I due ingegneri del Rina ai domiciliari da mercoledì nell’ambito dell’inchiesta sulle irregolarità dei certificati per navi e traghetti si difendono: “Ogni singola decisione sulla Jolly Nero presa dopo accurate verifiche e controlli”.
“Non abbiamo manomesso alcun documento, tantomeno un atto pubblico. Gli atti relativi alla Jolly Nero erano in elaborazione che abbiamo fatto in varie fasi”. Si sono difesi così i due ingegneri del Registro italiano navale Marco Benzi e Giorgio Ceroni, ai domiciliari da mercoledì, davanti al gip Ferdinando Baldini. “Ogni singola decisione sulla Jolly – hanno spiegato – è stata presa dopo accurate verifiche e controlli. Non è stato cambiato nulla mettendo a repentaglio la sicurezza”. Il loro difensore ha chiesto la revoca dei domiciliari e il giudice deciderà la settimana prossima. I due sono accusati di falso e accesso abusivo nel sistema informatico nell’ambito dell’inchiesta sulle false certificazioni rilasciate a navi mercantili e passeggeri. 35 persone tra Rina, capitaneria di porto e compagnie di navigazione son indagate nell’inchiesta, che è una costola di quella sul crollo della Torre Piloti di Genova abbattuta dalla nave Jolly Nero della compagnia Messina il 7 maggio 2013. Nell’incidente morirono anche il giovane rapallese sottocapo della Capitaneria di Porto Daniele Fratantonio e Marco De Candussio, comandante del porto di Lavagna per una decina d’anni.