“La piana dell’Entella come la Val Bisagno”
Lancia l’allarme Giovanni Melandri, portavoce del comitato “Giù le mani dal fiume Entella”, secondo il quale la “diga Perfigli” è solo il primo intervento previsto alla foce dell’Entella: “Sono i lotti successivi quelli che interessano i nostri amministratori…”.
Torna a far sentire la propria voce Giovanni Melandri, portavoce del comitato “Giù le mani dal fiume Entella”, a seguito dell’incontro che si è tenuto lunedì in Regione ed al quale hanno partecipato l’assessore regionale Giacomo Giampedrone ed i sindaci dei comuni di Lavagna, Chiavari, Carasco, Cogorno e Leivi. “Solo il sindaco di Lavagna ha manifestato la necessità di rivedere l’intero progetto – rivela Melandri – I sindaci di Chiavari, Cogorno e Carasco hanno detto chiaramente di dover procedere, più sfumata la posizione del sindaco di Leivi”. Melandri se la prende soprattutto con Roberto Levaggi, primo cittadino chiavarese, che in una successiva intervista avrebbe omesso di spiegare che la motivazione dell’incontro era quella di “addivenire ad una comune assunzione di responsabilità volta ad una sospensione ed una rivisitazione dell’intero progetto”, e per aver sottostimato il problema della barra alla foce, parlando di qualche migliaia di metri cubi di sabbia, mentre la consistenza già nel 2010 era stata stimata in 300 mila metri cubi. “Tale progetto – conclude Melandri – sarebbe solo il primo lotto degli interventi previsti, cui seguirebbero i successivi, con l’ulteriore urbanizzazione dell’intera piana dell’Entella, facendola diventare una novella Val Bisagno. Ed i lotti successivi sono quelli che interessano maggiormente ai nostri amministratori”.