Lavagna, dietro front sull’asilo nido

Lavagna, dietro front sull’asilo nido
La seduta del consigio comunale di ieri sera

Pratica ritirata dal consiglio comunale: si va verso l’affidamento di un appalto di gestione. Votata anche l’esternalizzazione della biblioteca.

I servizi educativi sono stati in primo piano nel consiglio comunale di ieri sera a Lavagna. Ritirata, con voto unanime e soddisfazione delle minoranze, la proposta di chiusura dell’asilo nido con gli spazi offerti in affitto. “Vogliamo trovare una soluzione che ci consenta la verifica del servizio fornito da chi svolgerà l’appalto”, ha detto il sindaco, Gian Alberto Mangiante. Secondo quanto delineato dal primo cittadino nel proprio intervento, la prospettiva è quella di dare in gestione il nido ad un soggetto esterno, con un contributo del Comune di 130mila euro l’anno, “comunque con un risparmio di spesa corrente – sottolinea Mangiante – perché attualmente il saldo negativo tra costi e rette è di 200mila”.

Con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione dei quattro di opposizione presenti (non c’era Aurora Pittau) è stato approvato l’indirizzo per l’esternalizzazione della gestione della biblioteca. Nella discussione della successiva mozione delle minoranze sullo stesso tema, Laura Corsi ha ribadito la richiesta di coinvolgimento delle associazioni cittadine. Daniele Di Martino, 5 Stelle, chiede di scegliere soluzioni che possano essere superate, con il ritorno alla gestione diretta, quando sarà superata la fase del dissesto.

Votata all’unanimità la mozione di solidarietà alla senatrice Segre, anche se, su proposta del sindaco Mangiante, si è scelto di votare, al posto del testo presentato da Officina Lavagnese, una adesione alla mozione del consiglio regionale per l’istituzione di una commissione regionale che vigili contro l’istigazione all’odio di natura razziale o di discriminazione. Questo, ha detto Mangiante, per evitare l’impiego del termine “fascismo”: “Dobbiamo rimanere su un piano più elevato, senza riferimento politici”. Il proponente, Guido Stefani, ha accettato, ma precisando: “Il fascismo è stato escluso dalla nostra Costituzione, non può essere equiparato alla politica”.

Votata all’unanimità la mozione di “100% Lavagna” che chiedeva di vigilare sul rispetto del divieto di fumo negli uffici pubblici. Mangiante ha però letto un verbale dei Nas che, con un controllo il 6 dicembre scorso, affermano di non aver sorpreso persone intente a fumare.