Lavoro, sono le donne soprattutto a pagare la crisi

Sono 59mila in meno, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, i contratti di lavoro stipulati in Liguria, nei primi 9 mesi del 2020.
A fare le spese della minore vivacità economica, determinata dall’emergenza Covid, sono soprattutto le donne. I dati dell’Osservatorio Inps sul precariato indicano una contrazione del 37% delle assunzioni al femminile, laddove, peraltro, più della metà dei contratti è a tempo parziale. Le assunzioni femminili a tempo indeterminato hanno rappresentano il 12.1 per cento del totale con un calo di 2.060 contratti (-28.3 per cento) rispetto al 2019. Il calo più marcato è per i contratti a tempo determinato ma si contraggono comunque tutte le altre tipologie contrattuali sono in calo rispetto al 2019; il lavoro stagionale (-21,6%), la somministrazione (-31,6%), l’apprendistato (-36,2%) ed il lavoro intermittente (-40%). I dati vengono diffusi dalla Cgil, che, in vista dell’8 marzo, domani, mercoledì 3, a partire dalle 16, diffonderà dai propri canali social la tavola rotonda dal titolo “Donne e lavoro: costruire il futuro”. “Anche al netto della pandemia la parità di genere è una chimera per molte donne lavoratrici – sottolinea Fulvia Veirana Segretaria Generale Cgil Liguria, che prosegue – il Covid ha solo peggiorato una situazione preesistente con il fallimento delle politiche di condivisione e conciliazione”.