Le origini della Val d’Aveto

Il nome della valle sembrerebbe derivare dalla vecchia vegetazione che vi abitava.Secondo alcune teorie la Val d’Aveto prenderebbe il suo nome dagli abeti bianchi che nell’antichità popolavano le alte montagne della valle, oggi regnate dai faggi. Oltre al fondo del Lago degli Abeti, nella celebre riserva delle Agoraie, dove grazie alla trasparenza delle acque si possono osservare numerosi tronchi subfossili di abete bianco risalenti a più di 2000 anni fa, di recente è stata scoperta sotto un prato nei pressi di Ertola a Rezzoaglio un’antica torbiera al cui interno giacciono perfettamente conservati numerosi trochi di abete bianco che, secondo gli studiosi della Sovrintendenza Archeologica della Liguria e del Laboratorio di Archeologia e Storia Ambientale dell’Università di Genova, sono datati circa 4000 anni. Uno di questi alberi è stato donato dalla Direzione Regionale per i Beni culturali e Paesaggistici della Liguria al Parco dell’Aveto che lo esporrà a Euroflora, come testimone di eccezione per un vento eccezionale. Grazie alla collaborazione dei Gaggero Vivai di Carasco il Parco ha ricostruito un angolo di Liguria montana che i numerosi visitatori di Euroflora troveranno a fianco dell’ingresso del padiglione C, accanto allo stand del parco di Portofino: i due parchi liguri si sono infatti coalizzati per realizzare insieme uno spaccato completo di Liguria che permette, percorrendo un sentierino di pochi metri, di visitare idealmente i due ambienti più estremi e caratterizzanti della nostra regione, quello mediterraneo e quello di alta montagna. In occasione di Euroflora, inoltre, il Parco dell’Aveto ha organizzato una mostra dedicata alle felci, con esemplari rari e poco conosciuti, visibile presso la sede del parco a Borzonasca dal 22 al 23 aprile.

Redazione Radio Aldebaran – www.radioaldebaran.it