“L’histoire du soldat”: Luigi Maio mattatore al Valle Christi Festival di Rapallo

Un alone misterioso ha avvolto ieri sera il complesso monumentale di Valle Christi, vibrazioni diverse da tutte le altre serate, colpi di frusta improvvisi che hanno incollato gli spettatori ad una storia che contiene molte note degli attuali tempi che stiamo vivendo.
“L’histoire du soldat” viene scritta da Igor Stravinskij esule in Svizzera nel 1918, grazie al fortunato incontro con lo scrittore francese Charles Ferdinand Ramuz che firma il libretto, e narra la storia di un soldato che vende l’anima al diavolo per quattro soldi, cedendo il suo amatissimo violino in cambio di un libretto il cui contenuto gli avrebbe consentito di accumulare indicibili ricchezze.
Luigi Maio è il grande mattatore della scena. Istrionico, dotato di una straordinaria forza espressiva, capace di sostenere timbri vocali ardui, magnetico in poche parole.
“Non abbiamo più a che fare con il Dottor Faust che aveva lui stesso evocato il demonio, vendendogli l’anima per una giovinezza che gli consentisse un maggior sviluppo della propria conoscenza – incalza il protagonista – qui siamo di fronte al soldato che è l’uomo ignavo, vigliacco, il quale non opera scelte, molto vicino all’umanità di oggi, e soprattutto è il rappresentante di quel pensiero unico che è poi il mattone fondamentale su cui si costruiscono le guerre”.
Sul palco, ad accompagnare con puntualità il “Musicattore” e a scandire i tempi in modo perfetto, ci sono Enrico Grillotti al piano, partner storico di Luigi, Valeria Serangeli al clarinetto e il giovanissimo Filippo Bogdanovic al violino.
Maio procede spedito interpretando i due ruoli, in una sorta di Dr Jeckill e Mr. Hide, senza risparmiarsi, capace di creare un virtuoso interscambio di pulsioni e dialoghi con il pubblico e i suoi musicisti. È una volata, ricca d’impennate e vorticose discese, in un turbinio fatto di serrati fraseggi, catapultati in un viaggio attraverso i vizi e le virtù, poche, di un’umanità che continua a non imparare nulla dal passato.
Una dedica finale molto particolare è andata a Carlo Chendi, il fumettista, rapallese di adozione, considerato da Luigi come un padre artistico.
“C’è una sorta di continuità tra il soldato di Stravinskij e l’opera di Chendi, perché Carlo è riuscito a trasformare il “Faust” di Goethe in una parodia Disney tra le più apprezzate nel mondo” – afferma Maio prima dei saluti finali.
“Viva la cultura, viva l’ironia e viva ogni dubbio!”
Si spengono le luci sul palco, Valle Christi mostra nel silenzio la sua bellezza fuori ordinanza e si prepara allo spettacolo di questa sera, l’ultimo di una maestosa stagione!
Salvo Agosta
Mercoledì 24 Agosto ore 21.30
Fabrizio Casalino “Fin qui tutto bene”
Info e prenotazioni: omnia@amniaeventi.com www.vallechristi.it
Tel. 0185 042039 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12