L’inchiesta di Lavagna, i rapporti con la maggioranza: la verità di Silvia Garibaldi
Parla la consigliera comunale di cui si sono tirati in ballo i rapporti con Mondello e l’appoggio a Levaggi sul Puc: “Le due Virtus et Probitas sono soggetti diversi. E’ normale che un consigliere abbia posizioni più o meno vicine alla maggioranza”.
Chiamata in causa dal Movimento 5 Stelle e da altri, per i rapporti con Gabriella Mondello e il sostegno alla maggioranza del sindaco Levaggi, Silvia Garibaldi replica, questa mattina, con una nota personale: “L’Associazione “Virtus et Probitas in Re Publica” di Chiavari – dice, ricordando di esserne presidente – ha personalità giuridica autonoma da quella di Lavagna e l’unico fine comune è culturale. La mia azione di consigliere comunale, invece, non è sotto le insegne di “Virtus et Probitas”, bensì di “Chiavari Avanti Cosi’ ”. Rispetto a quanto maturato in questo contesto, Garibaldi commenta: “Avere posizioni più o meno vicine alla maggioranza o alla minoranza e partecipare ad inaugurazioni di opere pubbliche sono una prerogativa del consigliere comunale e non mi risulta inoltre illecito garantire il numero legale in aula per la discussione di pratiche legittime come il PUC”. Sull’indagine di Lavagna, aggiunge, “non ho cognizione degli atti, essendo in corso. Da cittadina, professionista e pubblico amministratore garantista, non ritengo corretto rilasciare pertanto commenti, rimanendo fiduciosa nell’attività della magistratura”.