Lo sciopero della fame del Comitato Giulio Regeni

Giulio Regeni
Giulio Regeni
Una manifestazione in piazza dell’associazione

Forma di protesta, attuata a turno, per l’arresto della moglie del consulente della famiglia Regeni in Egitto. Si aderisce via Facebook, ma l’associazione presente nel Tigullio raccoglie anche le mail.

Sciopero della fame per le ingiustizie che avvengono in Egitto legate al caso Regeni: l’associazione “Verità per Giulio Regeni – Il Tigullio non dimentica” ha aderito allo sciopero della fame a staffetta iniziato ieri da Paola Deffendi, madre di Giulio Regeni, che andrà avanti finché non sarà liberata Amal Fathy, moglie del consulente legale della famiglia Regeni al Cairo Mohamed Lofty. Secondo quanto riferisce il presidente dell’associazione, Andrea Lavarello, “Amal è stata arrestata con l’accusa di terrorismo per aver scritto un post su Facebook che manifestava indignazione per le violenze che subiscono le donne in Egitto”. Chiunque può partecipare, scrivendo il proprio nome e giorno del digiuno sotto il post nella pagina “Giulio Siamo Noi”, dove sono pubblicate tutte le informazioni sull’ iniziativa. Chi volesse aderire senza avere un profilo Facebook può inviare una mail al nostro indirizzo: comitatogiulioregenitigullio@gmail.com.