Mondiali, sfruttamento, morti e sport washing: l’incontro all’Istituto Liceti

Riccardo Noury Andrea Lavarello al Liceti

La famosa inchiesta del Guardian, in base ai certificati di decessi dei vari paesi di origine, stima in circa 6.500 le persone, arrivate in Qatar a lavorare dal Sud Est asiatico o dall’Africa Subsahariana, morte, in condizioni di lavoro disumane, nella costruzione degli stadi degli ultimi mondiali. Questo è stato il tema dell’incontro degli studenti del Liceo Scientifico Sportivo del Liceti di Rapallo con il portavoce nazionale di Amnesty International, Riccardo Noury, che sull’argomento ha scritto un libro.

Al Liceti, si è parlato più in generale delle operazioni di sport washing, la pratica di impiego di grandi eventi e società sportive per lavare l’immagine di Stati e apparati di potere che si arricchiscano mancando nel rispetto dei diritti umani. L’iniziativa è dell’associazione Il Tigullio per i diritti, nata sull’onda del caso Regeni. Perché, hanno chiesto i ragazzi a Noury, si usa proprio lo sport?

La risposta dei giovani, su questi temi, c’è tutta