Morì nell’alluvione di Chiavari 2002, dopo 15 anni la famiglia ottiene il risarcimento


Tribunale delle Acque pubbliche di Torino ha condannato il Comune di Chiavari, gli eredi del sindaco di allora Alessandra De Barbieri, gli eredi del costruttore delle rimesse e il condominio a risarcire con 800mila euro i familiari di Ido Biancardi, morto nell’alluvione del 2002 nel suo box.
A 15 anni dalla morte di Ido Biancardi, pensionato di 68 anni che annegò nell’alluvione di Chiavari del 2002, i familiari hanno ottenuto un risarcimento di 800 mila euro, secondo quanto stabilito dal Tribunale delle Acque pubbliche di Torino. Il tribunale ha accolto la richiesta presentata dal legale dei familiari, l’avvocato Giovanni Beverini e ha condannato a rifondere il danno il Comune di Chiavari, gli eredi del sindaco di allora Alessandra De Barbieri, gli eredi del costruttore delle rimesse e il condominio. Biancardi morì il 24 novembre 2002 nel box della sua abitazione di via Franceschi mentre cercava di recuperare l’auto, travolto da una violenta e improvvisa onda di piena del torrente Rupinaro, che sfondò il muro d’argine, già, secondo la consulenza tecnica disposta dal tribunale, progressivamente indebolito da due interventi autorizzati dal Comune. Esclusa ogni responsabilità per imprudenza da parte della vittima che, nel momento in cui scese in garage per spostare l’auto, non poteva prevedere il crollo del muro spondale. Un’inchiesta penale aveva visto indagati De Barbieri, che morì durante il procedimento con conseguente sentenza di non doversi procedere e il suo predecessore, che fu assolto. Il tribunale delle acque aveva però stabilito che la manutenzione del muro spettasse al Comune e che la stessa amministrazione non aveva avvertito i cittadini dei rischi dell’allerta.