‘Ndrangheta, videolottery usate per ripulire il denaro

‘Ndrangheta, videolottery usate per ripulire il denaro
Seconda fase dell’inchiesta Conti di Lavagna

Una decina i casi accertati di usura, con denaro prestato a tassi del 1205: se la vittima non riusciva a pagare, acquisivano attività e immobili per rivenderli e incassare il ricavato. Titolari di bar agganciati con la scusa del noleggio delle videolottery, usate per ripulire il denaro.

Quattro arresti e confische di beni per diversi milioni di euro sono i risultati della vasta operazione condotta stamattina dalla polizia nell’ambito dell’inchiesta “I Conti di Lavagna”, che nel giugno dello scorso anno portò all’arresto di otto persone ed alla caduta dell’amministrazione comunale lavagnese. A seguito di quell’operazione venne nominata la commissione d’accesso presso il Comune di Lavagna, per verificare le infiltrazioni mafiosi all’interno dell’ente. Gli ulteriori accertamenti sulla ‘ndrina “Rodà-Casile” hanno portato all’individuazione di nuovi investimenti, sia immobiliari che nel settore delle videolottery, realizzati da quello che gli inquirenti ritengono l’uomo di fiducia del capo della “locale di Lavagna”. La nuova operazione ha portato alla confisca di un prestigioso appartamento nella Baia del Silenzio di Sestri Levante e di quote societarie, di un’auto di grossa cilindrata e di numerosi depositi bancari. Gli arrestati invece sono Antonio Rodà e Francesco Antonio Rodà, già tratti in arresto nella prima tranche dell’inchiesta, Paolo Paltrinieri , anch’egli già coinvolto in precedenza, e Alfred Remilli, albanese che secondo la procura spacciava droga per Rodà. In conferenza stampa, stamattina il pm Alberto Lari, titolare dell’inchiesta, ha detto che “siamo di fronte a un reato che si protrae da almeno un decennio”, con una decina i casi di usura accertati. Veniva prestato denaro a tassi del 120% e non si limitavano solo al recupero del denaro: se la vittima non riusciva a pagare, ne acquisivano l’attività o gli immobili per rivenderli e incassare il ricavato. L’obiettivo del meccanismo era rendere più difficile alle forze di polizia di accertare l’eventuale reato di usura, ha spiegato il pm. Il sodalizio criminale puntava in particolare titolari di bar tra i comuni di Lavagna e Sestri Levante, agganciati con la scusa del noleggio delle videolottery, che costituivano “la via scelta per ripulire denaro e dare una veste di legalità alle operazioni eseguite da questi soggetti” ha sottolineato il capo della squadra mobile Marco Calì. Nell’ambito dell’inchiesta è stato seguito anche un filone di droga “non di grande livello, ma significativo perché va avanti da diversi anni”. Con questa seconda fase l’indagine a breve sarà chiusa e si darà avvio all’azione penale.

Operazione anti-'Ndrangheta a Sestri e Lavagna

Operazione anti-'Ndrangheta a Sestri Levante e Lavagna nell'ambito dell'inchiesta Conti di Lavagna: quattro arresti e confische di beni per diversi milioni di euro. Titolari di bar agganciati con il noleggio delle videolottery

Pubblicato da Radio Aldebaran su Mercoledì 15 marzo 2017