Niente confronto in piazza, tra i due candidati parole di fuoco

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Il 25 giugno si sceglie il sindaco di Chiavari

Di Capua: “Levaggi agita la piazza in stile ventennio”. Levaggi: “Metterò un fantoccio di Di Capua, che è un burattino”. Giardini accetta il confronto con Massimo Maugeri: “Venga anche Viarengo”.

Intanto, Di Capua declina la proposta di un confronto in un luogo pubblico di Chiavari. “Ci siamo già confrontati in diverse sedi pubbliche almeno cinque volte e per il ballottaggio abbiamo già concordato con Telepace e Il Secolo XIX”, dice Di Capua, per aggiungere che, invece, “il confronto in piazza – a cui non sono contrario in assoluto – mi solleva molte perplessità poiché la presenza di fazioni avversarie potrebbe generare problemi di ordine pubblico e difficile conduzione dell’evento”. E ancora: “Invocare la piazza come fa il mio avversario, caricandola di toni da chiamata alle armi, ricorda il ventennio, a cui guardano con simpatia alcuni dei suoi fedeli colonnelli”. Non si fa attendere, allora, la replica, durissima, di Roberto Levaggi, che, riservandosi di comunicare a breve data, ora e luogo, annuncia: “Andrò in piazza da solo. A fare un comizio. Microfono alla mano. Zero foglietti. Zero suggeritori. I chiavaresi davanti. Metterò una sedia, al mio fianco. Con un fantoccio di Marco Di Capua. In fondo, è il riassunto di questa campagna elettorale. Con un burattino, manovrato dai suoi consiglieri, in primis l’avvocato Segalerba”. Levaggi aggiunge di prendere “atto dei timori di Marco Di Capua, della sua idiosincrasia verso la piazza”, sottolinea che i confronti mediati dagli organi di stampa non sono stati pubblici, né in luoghi pubblici, cita quelli che si stanno invece svolgendo a Genova tra Bucci e Crivello e conclude: “Prendo atto dei metodi agostiniani che non cambiano mai. Solo Agostino e Di Capua, dal Dopoguerra in poi, si sono sottratti al confronto pubblico in piazza”. Invece, Giovanni Giardini, ormai alleato di Di Capua, dice di accettare “con piacere” l’invito ad un confronto “letto sul Secolo XIX rivoltomi da Massimo Maugeri”, l’esponente locale di Legambiente che ha dichiarato il voto favorevole a Levaggi, ed anzi di “ampliarlo anche a Giorgio Getto Viarengo”, altro sostenitore di Levaggi.