Oggi si celebra la Giornata delle api. Variegata la produzione di miele in Liguria

“Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.
A dirlo, in tempi “non sospetti”, fu nientemeno che Albert Einstein, il più importante fisico del XX secolo e padre della celeberrima Teoria della relatività. La situazione delle api rappresenta un indicatore dello stato di salute dell’ambiente, oltre che un campanello d’allarme delle eventuali criticità e difficoltà vissute dalla natura intorno a noi. Anche per questo, l’azione degli apicultori è fondamentale, oggi più che mai. Il 20 maggio ricorre la Giornata delle api, istituita nel 2017 dalle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza degli impollinatori, sulle minacce che affrontano e sul loro contributo allo sviluppo sostenibile. In Liguria oggi la produzione del miele è assai variegata. Il miele di acacia arriva a produzioni medie di 14 kg/alveare. L’ultimo raccolto di castagno ha visto rilevate rese comprese tra i 6,5 kg/ alveare e i 13 kg/alveare. Il miele di erica è stato particolarmente vessato dal perpetrare della siccità, che purtroppo non ha consentito produzioni rilevanti. Non si va oltre 1-2 kg/alveare. Il miele di melata è stato compromesso per le alte temperature e la siccità. Il millefiori, diviso in primaverile ed estivo, ha subito sorti non dissimili da quelle delle altre varietà. Nel primo caso, a parte qualche eccezione molto circoscritta, le produzioni si sono attestate in prevalenza tra i 2 e i 4 kg/alveare, mentre nel secondo, a causa del caldo e della siccità che da giugno scorso hanno investito l’intera Liguria, è sopraggiunta una totale assenza di risorse nettarifere per le api, con conseguente necessità di intervenire con l’alimentazione di soccorso e, purtroppo, una produzione inesistente.