Parco dell’Aveto, ristretti i confini

Parco dell’Aveto, ristretti i confini
I laghi di Giacopiane rimangono nel Parco

La Regione recepisce la proposta del consiglio dell’area protetta. Rimangono nell’area contigua i siti turistici su cui il Parco aveva lavorato, mentre si aprono alla caccia le altre aree.

Si restringono, ufficialmente, le aree contigue del Parco dell’Aveto. La giunta regionale della Liguria, infatti, ha immediatamente recepito la proposta che era arrivata dal consiglio dell’Ente Parco, contrario ad abolire del tutto le aree contigue, ma favorevole ad un loro restringimento. Si applica, così, per la prima volta sul nostro territorio, l’ultima legge regionale che, attraverso le intese con gli enti di gestione, risolve la questione della caccia nelle aree contigue, vincolata ai soli residenti. Spiegano dell’Ente Parco dell’Aveto: “L’intesa ha effetto immediato e risolve in pieno e da subito le problematiche della caccia al cinghiale, azzerando tutte le aree contigue che possono costituire rifugio per questo ungulato così dannoso all’agricoltura, ridimensionando comunque le atre e  lasciando in area contigua solo quelle zone di maggior interesse turistico, dove peraltro il Parco ha effettuato negli ultimi anni investimenti significativi per riqualificare il territorio e rilanciare il turismo, come le Malghe dell’Aiona, i Laghi di Giacopiane, la Miniera di Gambatesa, Ventarola.