Parco di Portofino, niente sospensiva. Il Consiglio di Stato si pronuncia a metà aprile

Parco Portofino

Non vengono sospese le sentenze del Tar che hanno annullato, nei giorni scorsi, i provvedimenti con cui il ministero della Transizione Ecologica istituiva confini e regole provvisorie del Parco nazionale di Portofino.

Il Consiglio di Stato, infatti, non ha concesso la sospensiva che veniva chiesto dal ricorso presentato dall’avvocato Daniele Granara a nome di Verdi Ambiente e Società e Amici del Monte di Portofino, sostenendo non esserci carattere di situazione ad effetti gravi o irreversibili. Sono stretti però i tempi per la discussione di merito. Il Consiglio di Stato esaminerà la questione Parco di Portofino già il 14 aprile, decidendo se ristabilire la validità degli atti presi dal ministero ad agosto 2021 o se sarà necessario ripensare i confini e rinominare un comitato di gestione.

Secondo il presidente di Legambiente per la Liguria, Santo Grammatico, «la Regione ha adesso l’occasione per svolgere il ruolo su cui ha latitato per anni, dimostrando di voler davvero ascoltare il territorio. Il Parco nazionale non è stato cancellato ma sono da rivedere i confini della sua perimetrazione provvisoria». È noto che all’amministrazione regionale piace l’ipotesi di parco a 3 Comuni, sommato all’area marina protetta, ma il consigliere regionale totiano Mimmo Cianci non esclude neppure “i risultati ottenuti grazie al coordinamento di Anci Liguria” e quindi l’ipotesi a 7, sino alla collina delle Grazie attraverso Montallegro: “Aspettiamo i provvedimenti del Ministero – dice – auspicando da subito l’avvio di un percorso condiviso e partecipato con le realtà territoriali”. Per l’amministrazione di Chiavari, allora, parla il candidato sindaco Federico Messuti, che ribadisce la volontà di ingresso, visto che sarebbe “un’opportunità per preservare la collina e tutti i sentieri che percorrono il crinale, con partenza da corso Buenos Aires fino a giungere al Monte Telegrafo e a Montallegro, per intercettare fondi e poter dare avvio ad investimenti, mettendo in sicurezza l’area da eventuali frane”. Messuti precisa la contrarietà però all’inserimento delle zone di Campodonico, Maxena e della parte abitata di Sant’Andrea di Rovereto