Ponte di Carasco, servono 200 mila euro solo per la rimozione
E’ ingente il costo per rimuovere la parte crollata. Per la provinciale di Romaggi si punta invece alla demolizione del vecchio frantoio. Meno limitazioni per la strada del Bocco di Leivi.
C’è stato un nuovo sopralluogo questa mattina sul ponte crollato a Carasco da parte degli ingegneri dell’Università di Genova. Si inizia a ragionare su come ricostruire il ponte, ma il primo passaggio sarà quello di demolire e rimuovere la parte di carreggiata e la pila che sono cadute nel torrente Sturla. Un intervento che la Provincia conta di iniziare già dalla prossima settimana e che costerà non meno di 200 mila euro.
E si ragiona anche su come riaprire i due chilometri ancora chiusi al traffico della provinciale 42 di Romaggi. Non ci sono frazioni isolate, ma a causa della chiusura della strada gli abitanti della Val Cichero sono obbligati ad un percorso lungo e tortuoso. Prima di procedere con la riapertura, si dovrà liberare la carreggiata da un grosso masso, ma soprattutto demolito il vecchio frantoio lesionato dalla frana. Per procedere in questo senso, la Provincia ha preso contatti con il proprietario della struttura.
Ci sono infine novità anche per la provinciale 32 del Bocco di Leivi: è stato infatti ridotto di 400 metri il tratto di strada dove è vietato il transito ai mezzi pesanti. Il tratto interdetto va dalla zona del Bocco di Leivi a Pian di Cunei.