Porto Carlo Riva di Rapallo, 8 arresti e sequestri per oltre 3,5 milioni di euro

E’ arrivata ad un punto di svolta l’inchiesta, denominata “Operazione Caronte”, relativa allo smaltimento di 85 yacht distrutti dalla mareggiata a Rapallo nell’ottobre del 2018.

Questa mattina i carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Genova, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Una persona è finita in carcere, sette ai domiciliari e per una è scattato il divieto di dimora nel Comune di Rapallo. Sono sette uomini e due donne. Altre sette persone hanno ricevuto un avviso di garanzia. L’Autorità giudiziaria ha anche emesso un decreto di sequestro preventivo ai fini della confisca per un totale di oltre 3,6 milioni di euro.

L’inchiesta è stata condotta dai carabinieri di Santa Margherita Ligure ed è partita quando nel porto Carlo Riva di Rapallo i militari hanno notato la presenza di un pregiudicato campano. I carabinieri hanno così scoperto che lo smaltimento dei rifiuti speciali era stato affidato a due società collegate all’uomo, il quale con metodo mafioso aveva gestito l’intera filiera illecita, con l’intento anche di penetrare il tessuto imprenditoriale ligure nel settore della nautica. Gli yacht venivano smaltiti in tre discariche abusive: due in Toscana ed una in Campania. I nove, a vario titolo, sono accusati di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti aggravato in concorso, violenza privata aggravata da metodo mafioso, omicidio colposo, calunnia, illecita concorrenza con violenza e minaccia e intermediazione illecita di manodopera.

Ai domiciliari sono finiti anche la direttrice del porto Carlo Riva e il presidente del consiglio d’amministrazione dello stesso.

Fra gli episodi al centro dell’inchiesta figura anche la morte di un sub di 72 anni, avvenuta il 12 aprile del 2019 mentre era al lavoro nelle acque del porto Carlo Riva.