Questione Lames, Giardini rivendica: “Avevo ragione io”


“Meglio non aver applicato un bando poco chiaro”, dice il presidente del consiglio comunale, che, secondo Roberto Rombolini, “non può essere rimosso dalla carica, checché ne pensi Piombo”.
Dopo l’annuncio definitivo della volontà dell’amministrazione di Chiavari sulla suddivisione dei volumi da realizzarsi nell’operazione Lames, prende la parola il grande contestatore interno alla maggioranza, ovvero il presidente del consiglio comunale, Giovanni Giardini. Questi, in effetti, non si rimangia le critiche espresse nella famosa intervista al Secolo XIX, e dice: “L’edificazione su aree comunali e su aree di un ente morale (il Villaggio del Ragazzo) elimina ogni dubbio che si potesse trattare di una nuova speculazione edilizia”. Giardini, la cui presenza in maggioranza, decisamente, continua a sembrare incompatibile con quella del vice sindaco Piombo, rivenda, ancora: “Il mio intervento di domenica, fortemente critico, credo sia servito a porre l’attenzione da parte di tutti sull’importanza delle scelte urbanistiche che potevano scaturire da un avviso pubblico poco chiaro”.
Malgrado l’evidente spaccatura con la maggioranza, Giardini non potrà, però, essere sfiduciato. Lo dice il consigliere di opposizione Roberto Rombolini, secondo il quale “le norme attuali consentono di rimuovere il presidente del consiglio solo per fatti inerenti la sua funzione di Presidente del Consiglio, con la conseguenza che Giardini rimarrà al suo posto a garanzia dell’imparzialità della carica che riveste a tutela di tutto il Consiglio Comunale, checchè ne pensi il signor Piombo!”. Quanto alla scelta definitiva sulla Lames, Rombolini dice di “prendere atto che tutti i dubbi avanzati sullo strano avviso d’asta pubblicato in fretta e furia dal Comune di Chiavari risultano fondati. Lo stesso sindaco infatti dichiara che di quell’avviso non si tiene più conto e che a tutti gli effetti è superato!”.