Rapallo, Casa Gaffoglio è pronta ad accogliere i primi inquilini


Il tre aprile primo ingresso degli inquilini nel centro di inclusione sociale “Casa Gaffoglio”: sette singoli, una coppia di coniugi e una madre con la figlia, seguiti già dai servizi sociali, che abiteranno nella struttura con un contratto di comodato d’uso gratuito.
È previsto per lunedì 3 aprile l’ingresso dei primi inquilini nel centro di inclusione sociale “Casa Gaffoglio”, inaugurato nel luglio 2016. Lo ha annunciato questa mattina il vicesindaco Pier Giorgio Brigati: “Concludiamo un’operazione iniziata circa nove anni fa grazie al lascito Gaffoglio e che finalmente giunge al traguardo portando il Comune di Rapallo ad aprire le porte di una struttura per molti aspetti unica a livello regionale – spiega – un mix tra una residenza assistita e una casa di riposo che andrà ad ospitare a breve rapallini e rapallesi già seguiti dai servizi Sociali, ma comunque autosufficienti”. Il progetto è sperimentale e si inserisce nelle politiche socio-abitative del Comune di Rapallo: “La struttura è tarata in base alle esigenze reali del Comune – sottolinea la responsabile dell’Ambito sociale, Graziella Massa –. In questo modo abbiamo l’opportunità di seguire in modo più soddisfacente e offrire un aiuto individualizzato a persone a cui da anni diamo assistenza”. I nove appartamenti sono stati assegnati in base alla graduatoria stilata dalla specifica Commissione esaminatrice, composta da quattro membri fissi del personale della Ripartizione Servizi Sociali e, a turno, da un assistente sociale, un consigliere comunale di maggioranza e uno di opposizione in veste di auditori. Le domande presentate erano 73. Gli aggiudicatari sono sette persone singole, una coppia di coniugi e una madre con sua figlia. Con loro il Comune stipulerà un contratto di comodato d’uso gratuito, a fronte di un rimborso di 140 euro per la singola persona e di 200 per i nucleo composti da più membri, inclusivo di diversi servizi. Alla ditta che si aggiudicherà il bando per il servizio di assistenza domiciliare (nei prossimi giorni, l’apertura delle buste) spetta anche la redazione di un progetto che riguarda, tra l’altro, i servizi di custodia e accoglienza. Restano al momento vacanti tre alloggi, che il Comune si riserva di assegnare temporaneamente per un massimo di sei mesi a persone o nuclei familiari in situazioni di particolare emergenza.