Rapallo rateizza la Tares per le utenze non domestiche ma la polemica non si placa


Le utenze non domestiche potranno dilazionare il pagamento del conguaglio in tre rate. Per l’Ascom però non basta e urge una completa revisione della tassa. Intanto il Pd scrive al Comune definendolo sordo alle richeste dei commercianti.
Anche Rapallo rateizza il conguaglio della Tares. Una possibilità, riservata alle utenze non domestiche e relativa alla sola quota di competenza comunale che – dice l’amministrazione – era già prevista nel regolamento dei tributi e che la giunta oggi ha ratificato con un’ordinanza che stabilisce le tre scadenze: il 20 dicembre, il 31 marzo 2014 e il 31 luglio 2014. Per poter dilazionare il pagamento, occorre farne richiesta all’ufficio tributi entro il 20 dicembre. Intanto, per favorire i contribuenti, nei giorni di giovedì 12, venerdì 13 dicembre e da lunedì 16 sino a venerdì 20 dicembre dalle 12 alle ore 15 sarà attivo nel palazzo comunale uno sportello dedicato al ricevimento delle istanze e al ricalcolo della prima rata di versamento. Si ricorda che il termine per il pagamento dell’intera quota di maggiorazione standard dovuta allo Stato (0,30 al mq.) rimane quello del 16 dicembre 2013.
Intanto, sulla scorta dello stato di agitazione dei commercianti, dei quali è prevista per domattina una manifestazione di piazza, il Circolo Pd scrive una lettera al Comune definendolo sordo alle richieste degli imprenditori del commercio: “Smettetela di dare la colpa allo Stato, mettete mano ai tributi locali gestiti da voi, in un confronto con le categorie, verificate la possibilità di intervenire, per esempio rivendendo il tributo per l’occupazione del suolo pubblico, il tributo per la pubblicità ed altri”.
Critico nei confronti dell’amministrazione è anche l’Ascom di Rapallo, che si dichiara al fianco delle imprese che hanno deciso di manifestare contro gli aumenti della Tares e dice: “Una semplice rateizzazione non è sufficiente per sanare questa problematica”. “Stiamo purtroppo arrivando al limite dell’esasperazione collettiva, una situazione che si sarebbe potuta evitare se l’amministrazione avesse avuto il buon senso di avviare una concertazione e un dialogo con le imprese” commenta il presidente Elisabetta Lai, per la quale urge inoltre “una completa revisione della struttura dell’attuale sistema di prelievo che rifletta in modo puntuale la reale produzione dei rifiuti da parte delle utenze domestiche e non domestiche”.