Recco omaggia Fabrizio De Andrè con una serata di grande qualità

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Secondo appuntamento ieri sera sul Lungomare Bettolo per la rassegna “E-20/22 – D’Estate a Recco”, la kermesse organizzata dal Comune sotto la direzione artistica di Angelo Privitera.

L’attesa era molta per questo tuffo nella vita e nella musica di Fabrizio De André e le centinaia di persone presenti hanno assistito a uno spettacolo ricco, profondo, carico della giusta tensione emotiva, ma anche frizzante, sereno, limpido allo stesso modo in cui è apparsa Dori Ghezzi, accompagnata in questo immenso mare di ricordi dalla scanzonata e sapiente maestria di un consumato animale da palcoscenico come David Riondino.

Recco regala un altro grande ritratto di cantautore ligure, dopo l’edizione dello scorso anno che aveva visto sotto i riflettori Tenco. E Luigi è apparso spesso nello spettacolo, Dori ha ricordato l’amicizia tra lui e il marito, ha ripescato alcune vecchie fotografie di una formazione jazz in cui i due suonavano, il primo al sax e il secondo ala chitarra elettrica.

La serata si scalda subito con l’ingresso in palcoscenico del Trio Amadei – Liliana al violino, Antonio al Violoncello e Marco al pianoforte e con le voci di Giua e Anna Senatore, pronte a regalare emozioni a profusione. Si capisce subito, sin dall’incipit affidato alla “Canzone dell’amore perduto”, che ci sarà da spellarsi le mani. Il trio presenta arrangiamenti speciali in cui sul tema originale dei brani s’innestano riferimenti classici, in una contaminazione continua che rappresenta il motivo dominante della performance. Il momento è pronto per l’ingresso di Dori Ghezzi e David Riondino. Si va a ruota libera, come in una serata tra amici: il trasferimento all’Agliata – la tenuta che i due avevano acquistato nella zona di Tempio Pausania – è d’obbligo. Dori e David raccontano aneddoti, riportano alla luce la personalità e l’estrema simpatia di Fabrizio, il rapporto tra i due, la frequentazione assidua degli amici alla loro dimora.

“A Fabrizio piaceva questa nuova dimensione, gli piaceva calarsi nei panni del contadino, anche se di quest’ultimo non rispettava i tempi veglia sonno. Faber apriva gli occhi verso mezzogiorno e il gallo dell’Agliata si era adattato a questi tempi, cantando proprio quando lui si alzava!” racconta Dori, sempre sorridente, sempre positiva e propositiva, come nel ribadire che continuerà a lavorare perché sia portato a termine il progetto per la Casa dei Cantautori a Genova. Si accenna anche al rapimento del 1979 in terra sarda. “Si era creato un clima quasi di comprensione tra noi e i rapitori. Una volta uno di loro disse a Fabrizio di ritenerlo molto bravo, ma che gli preferiva Guccini. Allora lui gli rispose: perché non avete rapito lui?”

Sul palco intanto la contaminazione continua con l’arrivo dell’ensemble spagnolo Mala Sangre. L’ingresso delle due ragazze è dirompente, partono le note di “Franzisca”, in una straordinaria versione bilingue, in cui il flamenco diventa protagonista, con il pubblico a battere il tempo e a partecipare ai cori. L’energia cresce progressivamente fino a cristallizzarsi in uno dei momenti più toccanti della serata con l’esecuzione di ”Creuza de ma’”, alla quale partecipa anche Dori. Non possono mancare alcuni frammenti video tratti dal tributo al Carlo Felice, con un Vasco Rossi ispiratissimo in “Amico fragile” alternato alla voce di Fabrizio e la commozione di Franco Battiato nell’interpretare “Amore che vieni, amore che vai”.

Ma sul palco aleggia sempre l’anima di Luigi e a ricordarne la presenza ci pensa ancora Dori che lancia la clip di “Preghiera in Gennaio”, canzone scritta dopo la tragica scomparsa del caro amico.

“Luigi e Fabrizio si sarebbero divertiti molto in una serata come questa” aggiunge, ricordando di quante persone ancora piangano sulle sue spalle la scomparsa del compagno di una vita, e come spesso sia lei a doverle consolare.

Il tempo corre veloce senza accorgercene, rimane giusto lo spazio per una simpatica nota di colore. Il Sindaco Carlo Gandolfo consegna a David Riondino e a Dori ghezzi due preziosi “mascoli”, i famosi mortaretti liguri, utilizzati nelle sparate dell’otto Settembre.

Si spengono le luci, gli splendidi fuochi d’artificio sul palco sono terminati, ma già all’orizzonte se ne odono altri…Max Gazzè sta arrivando! Domani sera 24 Luglio ore 21.30.

 

Salvo Agosta