Recco, verifiche preventive in tutti i cantieri privati che verranno aperti

Recco, verifiche preventive in tutti i cantieri privati che verranno aperti
L'assessore all'urbanistica Giuseppe Rotunno

Il dibattito di ieri sera in consiglio comunale è stato incentrato sulle bombe. L’assessore: “Dobbiamo anche verificare la possibilità di accollare ai privati le spese delle prossime, eventuali, bonifiche”.

Dovrebbe essere individuata in provincia di Genova, la cava dove far brillare la seconda bomba rinvenuta nel cantiere di via XXV aprile, a Recco. La scelta del sito sarà effettuata, dagli artificieri, in tempo per il vertice convocato in Prefettura, a Genova, martedì prossimo. Le ipotesi possibili portano nelle zone periferiche di Genova o in Val Graveglia. Nel frattempo, ieri sera, il consiglio comunale di Recco si è interrogato sulla questione degli ordigni. “Già prima ancora della questione, avevamo imposto una bonifica preventiva dell’area, malgrado non ci sia nessun obbligo di legge – ha sottolineato, replicando all’opposizione, l’assessore all’urbanistica, Giuseppe Rotunno, che aggiunge -. Altrettanto si farà per tutti gli altri interventi edificatori che avranno corso nel centro città”. Perplessità sono emerse sul fatto che la ditta Sogelma non avesse, però, individuato il primo dei due ordigni del cantiere, così come non era stato trovato quello del 2005 sul molo di Punta Sant’Anna: “E’ una ditta inserita nell’apposito registro del Ministero della Difesa – aggiunge Rotunno – e per questo il sindaco ha scritto al Ministero stesso, segnalando i due episodi. Stiamo valutando la possibilità che, per il futuro, le convenzioni con i privati attuatori di lavori possano attribuire agli stessi privati i costi di una eventuale bonifica”.