Rinnovata la convenzione tra Asl4 e diocesi di Chiavari per le prestazioni di assistenza religiosa cattolica nei presidi ospedalieri del Tigullio

Da sinistra, il direttore Sociosanitario Maria Elena Secchi, il vescovo Giampio Devasini e il direttore generale Paolo Petralia

Rinnovata la convenzione tra Asl4 e diocesi di Chiavari per le prestazioni di assistenza religiosa cattolica nei presidi ospedalieri del Tigullio.

La convenzione ha durata dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2029 e ha lo scopo in primis di favorire l’esercizio della libertà religiosa, l’adempimento delle pratiche di culto e il soddisfacimento delle esigenze di culto proprie delle persone inferme, dei degenti e dei loro familiari oltre che degli operatori che ne faranno richiesta. “Ho firmato, insieme al direttore generale, dottor Paolo Petralia, la convenzione tra la diocesi e la Asl4 Chiavarese – conferma il vescovo di Chiavari, Giampio Devasini – La convenzione, oggi rinnovata, serve a regolare il modo di provvedere ai bisogni spirituali e religiosi dei pazienti, dei loro congiunti e dei curanti nei poli ospedalieri. È un accordo che conferma la collaborazione tra mondo ecclesiale e mondo sanitario nel prestare una cura globale alla persona. Pur rispettando la laicità delle strutture sanitarie pubbliche, permette sia a chi ha un compito clinico sia a chi ha un compito pastorale di eseguire al meglio tale chiamata a prendersi cura della salute delle persone del nostro territorio. Esprimo gratitudine a chi ha lavorato alla stesura della convenzione e, soprattutto, a chi ogni giorno spende la propria professionalità e umanità nel curare chi passa attraverso l’esperienza dell’infermità”. La convenzione si colloca in un più ampio contesto di piano della centralità della persona e di umanizzazione delle cure promosso e organizzato dall’Asl4, che vede ancora una volta il paziente al centro con i suoi bisogni, questa volta non solo fisici, ma anche spirituali e psicologici. Obiettivi della convezione sono infatti anche il sostegno al percorso terapeutico del paziente, la promozione di attività culturali a carattere religioso, l’accompagnamento spirituale e umano degli operatori nel percorso con il paziente e un fondamentale contributo in tema di etica.