Riorganizzazione ospedaliera, Usb portavoce della preoccupazione dei lavoratori

Riorganizzazione ospedaliera, Usb portavoce della preoccupazione dei lavoratori
Usb preoccupato per la riorganizzazione dell’Asl 4

Usb in Commissione Sanità ha ribadito le preoccupazioni relative al nuovo Piano socio sanitario relativamente alla situazione dell’Asl 4. Mattioli: “Che fine farà Chiavari? Il polo cardiochirurgico sarà a gestione pubblica o privata?”.

Non solo i sindaci sono preoccupati dalla riorganizzazione della rete ospedaliera dell’Asl 4. Usb si fa portavoce dei dubbi dei lavoratori, ribadendo che è dall’11 luglio che i sindacati aziendali chiedono senza esito un incontro con la direzione per ricevere informazioni sul futuro assetto ospedaliero. “Rischiamo seriamente di essere informati solo a cose fatte – dice Roberto Mattioli, delegato rsu per Usb -. Nel piano sanitario relativo all’ Asl4 ci sono infatti alcuni punti non chiari. Ad esempio non viene menzionato l’ospedale di Chiavari, che ospita rsa e hospice e quindi non si capisce la sua destinazione finale. Si parla inoltre della creazione di un polo cardochirurgico, ma senza specificare se a gestione pubblica o privata e in che struttura sarà ospitato”. Intanto, durante la convocazione odierna dei sindacati in Commissione Sanità per accogliere osservazioni al nuovo Piano socio sanitario, Usb ha sottolineato ancora una volta la propria “contrarietà ai provvedimenti di privatizzazione degli ospedali liguri”. Si è chiesto inoltre lo sblocco delle assunzioni in vigore già dal 2010 e l’avvio di un adeguato piano assunzioni nel triennio “che risulta assente nel piano regionale proposto, l’avvio di un tavolo di trattativa per far riconoscere il tempo di vestizione delle divise aziendali a tutti gli effetti come orario di lavoro così come sancito in varie sentenze della Cassazione, l’avvio di un nuovo concorso regionale per operatori socio sanitari oss e la richiesta che i corsi professionali per ottenere l’abilitazione siano predisposti dalle singole Asl gratuitamente come era previsto fino al 2013 e infine la concessione e lo sblocco dei nulla osta attraverso apposita circolare per consentire ai tanti operatori sanitari, vincitori di mobilità regionale e di fuori regione, di avvicinarsi al luogo effettivo di residenza.